Diocesi
Gli scout al Carisport. Il vescovo: “Volete essere santi anche voi?”
"Agite in silenzio, portando frutti di carità nei gesti di ogni giorno, ha aggiunto il presule
Ritorno al Carisport per gli scout cesenati: il vescovo Caiazzo celebra la Messa che chiude l’anno del centenario davanti a 1500 persone
Il ritorno a Carisport, dopo l’alluvione
Nell’anno del loro centenario, i gruppi scout cesenati tornano come da tradizione al Carisport per la celebrazione di Ognissanti, per la prima volta dopo l’alluvione. Prima della Messa, celebrata dal vescovo Antonio Giuseppe Caiazzo e concelebrata da diversi assistenti scout, sono stati ricordati i “fratelli scout tornati alla casa del Padre” (gli scout defunti, ndr) dei gruppi Agesci della zona. Le offerte che sono state raccolte durante la funzione saranno destinate all’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. Circa 1500 le presenze di questa mattina, secondo gli organizzatori.

Il sorriso e la gioia di chi si sente amato
Il vescovo Caiazzo ha ricordato che chi cerca Dio non può essere triste, ma testimonia la fede con il sorriso e con la gioia di chi si sente amato. Rivolgendosi ai fedeli, monsignor Caiazzo ha commentato il motto scelto per il centenario dello scoutismo a Cesena: “Guarda più lontano, guarda più in alto, guarda più avanti e vedrai la via”. Guardare lontano, ha detto, significa “non essere miopi”, non fermarsi al presente o al proprio interesse, ma avere uno sguardo capace di vedere “le tante cose belle che Dio ci mette davanti”. Guardare in alto, invece, vuol dire cercare il cielo, riconoscere che “abbiamo bisogno del cielo che scenda sulla terra”, perché solo nell’incontro con Dio possiamo imparare ad amarlo.

Agire in silenzio
“Gli uomini sono diventati miopi”, perché vedono solo il male e dimenticano il bene che cresce silenziosamente nel mondo. “Quando cade un albero fa rumore, ma quando cresce una foresta nessuno se ne accorge”, ha affermato il vescovo, invitando gli scout ad agire in silenzio, portando frutti di carità, misericordia e amore nei piccoli gesti quotidiani.

“Volete essere santi?”
“Volete essere santi? Sì o no?”. La vita dei santi, ha spiegato il vescovo “non è terrore, non è paura, non è sangue, non è ingiustizia” ma “è essere beati, costruire un’umanità nuova, cogliendo il bello di tutto ciò che Dio ci ha donato”. Il presule ha concluso l’omelia dicendo: “Tanti auguri a voi, cari santi di oggi”.

Concluse le celebrazioni per il centenario
“Grazie a tutti, vi ricordo che con oggi si chiudono le celebrazioni del nostro centenario”, ha detto Raffaele Berlini, responsabile di zona. Ha ricordato anche che sabato prossimo (8 novembre) verrà posta una targa per i 100 anni dell’Agesci a Cesena a Palazzo Ghini, “dove tutto è iniziato”.