Dalla Chiesa
Il vescovo don Pino: “Ringrazio il Signore perché ci ha donato papa Leone XIV”
Monsignor Caiazzo: "Il nuovo Pontefice è uomo di preghiera e portatore di pace"
Pubblichiamo di seguito un testo del vescovo Antonio Giuseppe Caiazzo, scritto appena appresa la notizia dell’elezione del nuovo Papa, Leone XIV.
“Nuntio vobis gaudium magnum: Habemus Papam”.
È l’annuncio che l’umanità intera aspettava.
Cattolici, cristiani, credenti e non, in questo momento storico, hanno guardato alla Chiesa vedendola come segno di speranza, come voce di chi non ha voce, come portatrice di pace e di fraternità.
È l’annuncio che la Chiesa ha atteso nella successione di Pietro, dopo la nascita alla vita eterna di Francesco, per accogliere, amare, ascoltare, il nuovo Pastore e camminare insieme a lui.
Eravamo certi che oggi, memoria della Madonna del Santo Rosario di Pompei, come nel giorno di Pentecoste nel Cenacolo di Gerusalemme, avremmo ricevuto questo dono per l’intercessione di Maria sempre presente e in preghiera con gli apostoli.
Si, perché il Sommo Pontefice, è per noi credenti un dono di Dio indicato ai cardinali dalla voce dello Spirito Santo che suggerisce e guida da sempre la Chiesa verso la verità tutta intera.
Il Papa è il Vicario di Cristo che continua risorto a camminare in mezzo a noi. La sua ombra toccherà le ferite del corpo e dello spirito di ogni uomo e ridare vita.
“Pastore secondo il cuore di Dio”
Più che il totopapa abbiamo scelto di pregare e far pregare per avere il pastore secondo il cuore di Dio. E tutti abbiamo sentito le parole del cardinale Dominique Mamberti che aspettavamo trepidanti e osannanti: “Annuntio vobis gaudium magnum; habemus Papam: Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum, Dominum Robertum Franciscum Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem Prevost qui sibi nomen imposuit Leonem XIV”.
È stato eletto il Papa di cui la Chiesa e l’umanità hanno bisogno in questo momento storico. L’aveva detto chiaramente il cardinale Re. C’è bisogno di un Papa che punti alla comunione nella Chiesa e fuori, precisando: “Non una comunione autoreferenziale, ma tutta tesa alla comunione fra le persone, i popoli e le culture, avendo a cuore che la Chiesa sia sempre casa e scuola di comunione“.
Nello stesso tempo un Papa capace di tessere relazioni umane e spirituali per contribuire ad edificare l’umanità sulle macerie che altri uomini sono capaci di creare. E sempre il cardinale Re ci ha invitati tutti dicendo: “Preghiamo perché Dio conceda alla Chiesa il Papa che meglio sappia risvegliare le coscienze di tutti e le energie morali e spirituali nella società odierna, caratterizzata da grande progresso tecnologico, ma che tende a dimenticare Dio”.
“Grazie, gioia e felicità”
Come vescovo di Cesena-Sarsina ringrazio il Signore perché ci ha donato Papa Leone XIV, lo magnifico insieme alla Madonna, Madre di Gesù e Madre della Chiesa, esprimendo gioia e felicità. Ringrazio il Collegio cardinalizio per l’unità nello Spirito che ha manifestato ascoltando quanto lo stesso Spirito Santo ha loro indicato.
Ora continuiamo a camminare sulla strada tracciata da Gesù Cristo e che da oltre duemila anni, incominciando dal Principe degli Apostoli, Pietro, guida nella continuità del ministero petrino mai interrotto.
“Accompagniamolo con la preghiera”
Abbiamo subito colto lo stile di Papa Leone XIV attraverso le sue prime parole e gesti: uomo di preghiera, portatore di pace. Sull’esempio di Gesù, apparendo risorto ai suoi discepoli, ci ha dato il saluto: “Pace a voi”, rivelandosi come un padre capace di manifestare il volto e l’agire del Padre Buono.
Ora accompagniamo con la preghiera il nostro Papa sostenendolo e ascoltando, attraverso di lui, la voce di nostro Signore Gesù Cristo per essere costruttori di fraternità, seminando misericordia e perdono.
Don Pino, vescovo