La celletta della Brenzaglia, ai piedi del Ponte Vecchio

Fatta costruire una prima volta nel 1773, venne distrutta durante la Seconda guerra mondiale

Nella foto, la celletta della Brenzaglia, ai piedi del Ponte Vecchio, lato oltresavio
Nella foto, la celletta della Brenzaglia, ai piedi del Ponte Vecchio, lato oltresavio

La ricostruzione avvenne per volontà degli abitanti della zona e del cavaliere Vincenzo Domeniconi

Per ringraziare la Madonna

Situata nel sobborgo Brenzaglia, ai piedi del Ponte Clemente (chiamato dai cesenati “Ponte Vecchio”), la celletta della “Beata Vergine della Brenzaglia” possiede una storia affascinante. Nel 1773, una volta terminata la costruzione del “Ponte Clemente” (nominato così in onore di papa Clemente XII, promotore della sua costruzione), uno dei fautori dell’impresa, l’architetto Agostino Azzolini, pensò di utilizzare la pietra di Rovigno e il cotto rimasti per costruire una cappella, con il nobile scopo di ringraziare la Vergine Maria per la buona riuscita dei lavori. (La scorsa settimana abbiamo parlato di quella nei pressi della chiesa dell’Osservanza, cfr pezzo al lini qui sotto)

Distrutta durante le Seconda guerra mondiale

In seguito, nell’area circostante, lo stesso Azzolini fece costruire il celebre “Oratorio della Brenzaglia”. La celletta originaria fu distrutta, insieme all’oratorio, dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale. Sui resti dei due monumenti precedenti, grazie alla ferma volontà degli abitanti del rione e all’iniziativa del cavaliere Vincenzo Domeniconi, nell’immediato dopoguerra è stata costruita la cappella mariana della Brenzaglia che i cesenati conoscono. È un gioiello architettonico che contiene al suo interno, oltre a un’immagine della Madonna con in braccio Gesù Bambino, un piccolo altare e un lapidario con i nomi dei 75 abitanti di Cesena uccisi dal secondo conflitto mondiale.