La visita a Cesena di papa Francesco del primo ottobre 2017. Il ricordo del sindaco Paolo Lucchi

"Un senso di vuoto ci accompagna", dice l'ex primo cittadino cesenate che accolse Bergoglio in piazza del Popolo

Il sindaco di Cesena di allora, Paolo Lucchi, in piazza del Popolo mentre accoglie papa Francesco. Con lui, il vescovo Douglas Regattieri. Foto Pier Giorgio Marini
Il sindaco di Cesena di allora, Paolo Lucchi, in piazza del Popolo mentre accoglie papa Francesco. Con lui, il vescovo Douglas Regattieri. Foto Pier Giorgio Marini

“Ci ha lasciato un uomo importante per tutti”, dice per il Corriere Cesenate

Grande senso di vuoto

“Un senso di vuoto”. Così manifesta il suo sgomento per la morte di papa Francesco l’ex sindaco di Cesena, Paolo Lucchi, che accolse da primo cittadino il Pontefice in piazza del Popolo la mattina del primo ottobre 2017. “Un grande senso di vuoto in tutti, anche in chi non ha la fortuna di credere”.

Un uomo importante

Abbiamo “la consapevolezza – aggiunge Lucchi – che ci abbia lasciato un uomo importante per tutti noi. E ciò deriva da quanto abbiamo visto, ascoltato, letto, negli anni di papa Bergoglio ma, per chi è stato più fortunato, anche da un contatto personale con l’uomo Francesco. Come accadde per noi cesenati il 1 ottobre 2017, quando visitò la nostra città”.

La grande disponibilità del Papa

Una visita che toccò in maniera diversa quanti si avvicinarono a lui in quella mattina che rimarrà storica nelle vicende della città. “Le parole e la grande disponibilità del Papa nelle ore di permanenza a Cesena – prosegue l’ex sindaco – lasciarono su di noi un positivo segno collettivo. Lo ricordo bene, sin dall’atterraggio a ridosso del Carisport, nel salutare i due bimbi che lo attendevano con un mazzo di fiori e, soprattutto, con il loro carico di emozioni, il Papa dimostrò di essere totalmente consapevole di quanto per tutti noi fosse importante essergli vicini. E i suoi interventi successivi probabilmente furono anche la conseguenza di questa consapevolezza”.

Non balconare

Lucchi non può non fare memoria di ciò che disse il Pontefice in piazza del Popolo, con il discorso poi rimasto famoso come “discorso di Cesena” sulla politica e il neologismo “non balconare”. “Di fronte a migliaia di cesenati e ai sindaci giunti da tutta la Romagna – sottolinea Lucchi – il Papa ci regalò una straordinaria lezione civica e politica, interpretando totalmente la nostra comunità e i romagnoli, ricordandoci come negli anni della crisi di rappresentanza e di visione – allora come oggi, purtroppo – fosse necessario non “balconare la politica”.

In campo 900 volontari

La gente di Cesena dimostrò con in fatti che in queste terre non si sta con le mani in mano. Lo fa presente anche Lucchi: “Scegliemmo di dimostrargli da subito che non volevamo rassegnarci a “balconare” nessuno. Accogliemmo il Papa anche grazie al lavoro di 900 volontari (coordinati, per il Comune, da Carlo Battistini, Simona Benedetti, Christian Castorri, Manuela Mei), oltre che delle forze dell’ordine, all’opera sin dalla notte precedente quel memorabile 1 ottobre 2017″.

La gioia per il ricordo di quell’incontro e della sua presenza

Sono passati più di sette anni da quella giornata, durante la quale papa Francesco lasciò su Cesena e i cesenati, un segno di valori e di certezze umane che nessuno di noi potrà dimenticare.
Oggi che ci ha lasciati definitivamente, dobbiamo ricordarlo con la gioia di chi ha potuto apprezzarlo ed il rimpianto di chi sa che non si potrà più constatarne l’amore per la gente dimostrato in ogni momento.