Cesena
Manoscritto della Malatestiana alla nuova mostra dei Musei San Domenico
Sarà esposto a Forlì, dal 23 febbraio, accanto a opere di Caravaggio e Van Gogh, in un inedito percorso su "Il ritratto dell'artista"
Il manoscritto S.XXV.6 custodito nella Biblioteca Malatestiana ha lasciato l’Aula del Nuti per partire alla volta del Museo civico di San Domenico a Forlì. Ne dà notizia il Comune di Cesena.
Alla mostra su Narciso (dopo quella su Ovidio)
Il prezioso manoscritto sarà esposto nell’ambito della mostra evento “Il ritratto dell’artista. Nello specchio di Narciso. Il volto, la maschera, il selfie”, curata da Cristina Acidini, Fernando Mazzocca, Francesco Parisi e Paola Refice, che si terrà da domenica 23 febbraio al 29 giugno prossimi. Databile all’ultimo quarto del XIV secolo per mano di Stefano degli Azzi, e contenente le “Metamorfosi di Ovidio”, torna di nuovo in mostra dopo la trasferta romana alle Scuderie del Quirinale tra ottobre 2018 e gennaio 2019.
Ritratto del poeta latino
Il codice, che conserva la caratteristica catena in ferro battuto con cui è assicurato al venticinquesimo pluteo della fila di sinistra della biblioteca, pare appartenesse al medico di Novello Malatesta, Giovanni di Marco da Rimini, ed entrò a far parte della biblioteca, voluta dal signore di Cesena e allestita all’interno del convento cesenate dei frati minori, dopo il 1474. Suo punto di forza è la presenza, tra le sue carte in pergamena, di uno dei rari ritratti di Ovidio dell’epoca. Il poeta è rappresentato in veste di dottore, con lungo abito verde e manto rosato, berretto rosso bordato di vaio e un libro aperto tra le mani, secondo la consuetudine medievale.
La nuova mostra forlivese
Ecco quindi giustificata la sua presenza all’interno della mostra forlivese che nei prossimi quattro mesi offrirà al pubblico la possibilità di ammirare oltre 300 opere, che coprono un arco temporale che dall’antichità arriva al Novecento, dai mosaici di Antiochia agli affreschi di Pompei, passando per il Rinascimento fiammingo di Jan van Heyck per giungere a Caravaggio, e poi a Francisco Goya e William Turner, solo per citarne alcuni. Ricchissimo anche il parterre novecentesco, da Otto Dix a De Chirico, Magritte, Severini e Van Gogh, fino a Bill Viola.