Monastero di Santa Maria del Monte, indagini su fondazioni e stabilità

Monastero di Santa Maria del Monte, è tempo di verifica delle fondazioni e controllo stabilità dell’ampio complesso che da più di mille anni vigila sulla città di Cesena dal colle Spaziano.

A margine della conferenza stampa di presentazione degli appuntamenti estivi promossi dalla Società Amici del Monte, questa mattina nel chiostro grande dell’abbazia, il priore don Mauro Maccarinelli si è soffermato sulla particolare fase di attenzione che la comunità benedettina sta vivendo. “Da circa un anno abbiamo notato un aggravarsi di fessurazioni e crepe esistenti da tempo, che vanno ad allargarsi – ha sottolineato don Mauro -. L’intero colle è interessato da piccoli movimenti del terreno, ma è arrivato il momento di fare indagini tecniche approfondite”.

Una crepa si nota anche nel catino absidale affrescata con la scena dell’Incoronazione della Vergine, in Basilica. E parte delle antiche cantine sono state puntellate. “Tutto il fronte nord è particolarmente interessato da questi ‘movimenti’. Al piano terra abbiamo chiuso alcuni ambienti dove il pavimento è particolarmente sconnesso – è la descrizione degli ambienti a cura del priore – . I carotaggi eseguiti fino a 20 metri di profondità hanno dimostrato che il terreno è argilloso e particolarmente fragile”.

Nell’area del complesso monastico è stato installato un inclinometro, strumento in grado di individuare l’eventuale scivolamento del terreno. Scade a settembre l’anno di installazione, tempo necessario per avere informazioni tecniche dettagliate. È tutto cesenate lo studio tecnico in corso, affidato al geologo Andrea Magnani e all’ingegnere Franco Moretti.

“Le prime informazioni dicono che sono fessurazioni di assestamento normali trattandosi di un edificio così grande e costruito in epoche diverse, e l’abbassamento del terreno è dovuto alla particolare siccità registrata negli ultimi anni”, ha proseguito don Mauro. “Tutto si sta svolgendo in contatto con la Sovrintendenza – ha sottolineato il priore -. La prospettiva è quella di dover procedere con il consolidamento delle fondazioni, e poi di proseguire con la fase di restauro”. La previsione è quello di un impegno “di risorse importanti a cui la comunità, sola, non può certamente far fronte”. “Il Comune di Cesena farà la sua parte nell’unire le risorse necessarie – ha sottolineato l’assessore alla cultura Carlo Verona – per poter intercettare fondi europei e valutare possibili impegni”.

L’intero complesso del Monte è di proprietà della congregazione benedettina. “È un luogo identitario per Cesena e non solo, custode di un patrimonio religioso e culturale di grande valore – ha sottolineato il presidente degli Amici del Monte Luciano AlmerigiTutta la comunità cittadina sarà chiamata a unire forze e risorse per ciò che si prospetterà”.

 

Domenica 18 luglio professione solenne del monaco Andrea

 “Se gli edifici storici si stanno assestando e si aprono crepe, la comunità benedettina vive timidi segnali di nuovo vigore – ha riferito padre Mauro -. Domenica 18 luglio alle 11, in Basilica, dom Andrea Moretto farà la professione solenne monastica. E nei prossimi mesi vi saranno altre tre professioni, di cui una temporanea e due solenni”.

Trentadue anni originario della provincia di Treviso, dom Andrea è al monastero del Monte da febbraio 2020, dopo aver completato il percorso di formazione all’abbazia di Praglia.

A oggi sono otto i monaci che animano la comunità monastica, di cui tre sacerdoti.