“Per non dimenticare”: a San Rocco il ricordo e la preghiera a due anni dall’alluvione

Ieri sera, a due anni esatti dall'alluvione, il momento celebrativo con la benedizione del fiume Savio. Il vescovo don Pino: "Ciascuno di noi sia impegnato a costruire ponti dove scrutare nuovi orizzonti"

Cesena, argine fiume Savio tra il ponte Nuovo e il ponte Vecchio, interessato da lavori

Dalla parrocchia al ponte Nuovo. Il rientro fino alla salita al ponte Vecchio e l’arrivo a San Rocco. Un quadrilatero silenzioso scandito dalle luci delle fiaccole, dai passi sull’argine del fiume e dai ricordi di ciascuno, con lo sguardo sul fiume Savio da una parte, e sulle case che vi si affacciano in quel ‘catino’ naturale che è la zona del ‘Campino’ di San Rocco, la via IV novembre e più su fino al Ponte Vecchio.

Cesena, 16 maggio: la fiaccolata ha percorso i due lati del fiume Savio, tra il ponte Nuovo e il ponte Vecchio (foto Sa.L.)

Le luci delle fiaccole, “Per non dimenticare”

A due anni esatti dall’alluvione che pesantemente ha colpito questa porzione di città, si è svolta ieri sera la fiaccolata silenziosa “Per non dimenticare”, promossa dalla parrocchia di San Rocco e dal Comitato alluvionati di Cesena.

Il vescovo don Pino: “Ciascuno di noi sia sempre più impegnato a costruire ponti da cui scrutare nuovi orizzonti”

Centinaia di persone – residenti del quartiere e non solo – hanno così ricordato nella preghiera l’evento che ha lasciato cicatrici profonde. Se due anni fa l’acqua e il fango qui ha raggiunto anche i due metri di altezza, quando l’acqua è entrata nelle vite di duemila persone, ora tutto è in ordine. Se due anni fa l’acqua del Savio ha ‘sfondato’ alla base del ponte Vecchio, oggi ci sono ruspe e aree transennate a dire di lavori in corso perché non succeda più. Il vescovo Antonio Giuseppe Caiazzo, affiancato dal parroco don Paolo Pasolini, dal vicesindaco Christian Castorri e dalla consigliera regionale Francesca Lucchi sul ponte Nuovo ha benedetto le acque del fiume, dove è stata gettata una corona di fiori bianchi. Il brano del Gen Verde “Solo tu sei il mio pastore. Mi conduci dietro te sulle verdi alture ai ruscelli tranquilli, lassù dov’è più limpida l’acqua per me, dove mi fai riposare…” ha aperto la preghiera. “Chiediamo al Signore che benedica la nostra città e che sempre sia preservata dalle calamità – le parole del vescovo don Pino -. Preghiamo perché ciascuno di noi possa essere sempre più responsabile e impegnato a costruire la civiltà dell’amore, a costruire ponti da cui scrutare orizzonti nuovi. Con la certezza che nulla andrà perduto di quello che siamo e viviamo”.

Cesena, 16 maggio: la fiaccolata ha percorso i due lati del fiume Savio, tra il ponte Nuovo e il ponte Vecchio (foto Elisa Romagnoli)

Il parroco don Paolo: “Una serenità difficile da recuperare”

“Le persone sono ancora segnate – le parole del parroco di San Rocco don Paolo Pasolini, che nei giorni e settimane successive all’alluvione si è fatta parte attiva in aiuto della popolazione – se le case sono state sistemate, pur con risorse proprie e solo in minima parte recuperate da aiuti statali, si nota la fatica a recuperare la serenità che questo quartiere residenziale aveva. Come dissi nell’omelia la domenica successiva all’evento, solo se si ha il cuore pieno di Dio e di speranza, non c’è fango che possa entrare”.

Sul ponte Nuovo la preghiera e la benedizione del vescovo don Pino. È stata gettata una corona di fiori
Lavori in corso sull’argine del fiume
Negli spazi della parrocchia la conclusione del momento di ricordo con il saluto di due rappresentanti dell’associazione “Anime del fango” di Forlì