Valle Savio
Plautus festival, martedì va in scena L'”Oreste” di Euripide, con Marco Imparato
Il testo composto nel 408 a.C. affronta temi di estrema attualità
Per la regia di Alessandro Machìa
Il testo di Euripide è stato adattato dal regista
Debutta martedì 12 agosto alle 21,15 al Plautus festival di Sarsina “Oreste” di Euripide nell’adattamento e regia di Alessandro Machìa, una produzione Làros di Gino Caudai e Compagnia Zerkalo.
Nel ruolo di Oreste gli spettatori troveranno l’attore Marco Imparato. Pino Quartullo interpreta Tindaro e il dio Apollo. Giulio Forges Davanzati è Pilade, Alessandra Fallucchi veste i panni di Elettra, Claudio Mazzenga è Menelao, Silvia Degrandi interpreta Elena, Alessia Ferrero è Ermione. Completano il cast Tommaso Garrè nel doppio ruolo del Messaggero e del Frigio, e Valeria Cimaglia nel ruolo del Coro. L’allestimento è firmato da Annalisa Di Piero per scene e costumi, Giuseppe Filipponio per le luci, Giorgio Bertinelli per il suono. Tommaso Garrè è aiuto regia, Adele Di Bella assistente alla regia.
Come nasce il progetto
Il progetto nasce da un lavoro di riscrittura e lettura scenica del testo euripideo, con particolare attenzione alla componente tragica e filosofica dell’opera. L’Oreste di Euripide, composto nel 408 a.C., è un testo che affronta i temi della responsabilità, della giustizia e del rapporto tra l’umano e il divino in un momento di crisi della polis ateniese.
La figura di Oreste
Al centro del dramma, la figura di Oreste, perseguitato dal rimorso e da una giustizia terrena e divina che si mostra inefficace, diventa occasione per una riflessione sull’autonomia dell’individuo e sull’illusione della conciliazione imposta dall’alto. L’intervento finale del dio Apollo non risolve il conflitto, ma sottolinea l’impossibilità di una catarsi reale.