Sui social per condividere la fede
Arrivano i “content creator” del Giubileo

“Shine to share”, brillare per condividere. Parte il progetto per formare giovani autori di contenuti digitali – “content creator” nel linguaggio dei social – della Chiesa italiana. Una proposta rivolta ai giovani tra 18 e 35 anni, promossa dal Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile e dal Servizio per la promozione del sostegno economico della Cei, con la collaborazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
La prima sfida è quella di raccontare il Giubileo dei giovani, in programma a Roma tra fine luglio e inizio agosto, durante il quale realizzare contenuti video per i social network e lanciare un messaggio di speranza e di fede nel mondo digitale.
Il cammino di avvicinamento prevede però diverse tappe. La prima è l’individuazione di 100 giovani disponibili a formarsi e partecipare al progetto. Per farlo basta raccontare con un video un evento o un’esperienza significativa vissuta in oratorio, in parrocchia o in un’associazione cattolica, che testimoni la propria esperienza di fede, di vita di comunità cristiana e lo spirito di servizio che la anima.
C’è tempo fino al 6 aprile per inviare il proprio video, che una giuria valuterà per verificarne la coerenza e profondità del messaggio, la qualità e chiarezza espositiva, la creatività e capacità di raccontare storie originali e coinvolgenti. I 100 giovani finalisti saranno quindi invitati a partecipare a un corso online di 36 ore organizzato dall’Università Cattolica di Milano, con focus sullo storytelling, il marketing digitale, il video editing e l’uso dell’Intelligenza Artificiale.
Al termine del corso, i giovani selezionati parteciperanno a un workshop di quattro giorni presso il Centro Ambrosiano di Documentazione e Studi Religiosi a Seveso. Avranno così la possibilità di apprendere regole e strumenti per una comunicazione social in linea con i valori e la missione della Chiesa cattolica. Il 30 luglio si trasferiranno a Roma per partecipare ad alcuni eventi del Giubileo dei giovani e mettere in pratica quello che hanno appreso realizzando contenuti sull’esperienza vissuta con i loro coetanei. Dopo la tappa romana, un giovane per regione potrà diventare “Ambassador” per realizzare e pubblicare contenuti sui profili social della Cei.
“Non si tratta semplicemente di un evento mediatico o promozionale – spiega don Riccardo Pincerato, responsabile della Pastorale giovanile Cei – ma di un vero e proprio itinerario pastorale, durante il quale i ragazzi saranno formati, guidati e chiamati a testimoniare la propria fede nello spazio digitale”.