Valle Savio
Sarsina, oltre un milione di euro per riqualificare il museo nazionale. E per stupire
Presentazione e visita questa mattina del cantiere in corso, alla vigilia della festa del patrono, san Vicinio. Il video
Il sindaco Enrico Cangini richiama tutti alla capacità di meravigliarsi: “È importante capire il senso profondo della vita. Questo è un contenitore vivo, uno scrigno della comunità, un luogo aperto e di relazioni. A volte i piccoli centri hanno qualcosa da insegnare…”
L’anteprima per la città e per la stampa. I lavori termineranno all’inizio del 2026
Piccola folla delle grandi occasioni per la città di Sarsina. Si è chiusa poco fa la visita in anteprima al cantiere del museo archeologico nazionale. I lavori verranno terminati entro l’inizio del 2026 (qualcuno ha ipotizzato per san Valentino, il 14 febbraio). Nel frattempo la direzione regionale dei musei nazionali ha voluto far conoscere lo stato dell’arte e fare apprezzare quanto si sta facendo per dare valore al prezioso contenuto custodito con cura a Sarsina, ma finora poco valorizzato.
Per Sarsina un biglietto da vista importantissimo
“Per Sarsina è un biglietto da visita importantissimo – esordisce il direttore ad interim dei musei nazionali di Bologna, Costantino D’Orazio -. E lo abbiamo deciso per oggi e per domani proprio perché siamo alla vigilia della festa del patrono, san Vicinio (cfr pezzo al link qui sotto). In questo caso si è capito il valore che hanno i musei nazionali per il territorio e in favore dei cittadini che lo abitano”.
Un investimento da un milione e 250 mila euro
L’intervento è stato commissionato per mettere in sicurezza dal punto di vista sismico l’intero fabbricato. Poi, di mano in mano, sono stati reperiti altri finanziamenti in modo da aggiungere ulteriori lavori di miglioramento dell’intero museo, a partire dalla valorizzazione del patrimoni custodito. “Da 40 anni non venivano effettuati lavori così importanti – aggiunge l’architetta Maria Lucia Masciopinto, responsabile del coordinamento della progettazione -. In questo caso arriveremo a un investimento di un milione e 250 mila euro, con fondi in gran parte del ministero, altri recuperati da altri capitoli di spesa, e altri ancora da quelli per l’alluvione”.
Custoditi pezzi straordinari
L’edificio, che dal punto di vista sismico verrà del tutto inscatolato, come fa sapere il direttore dei lavori per il miglioramento sismico, Massimo Mariani, è stato e verrà del tutto rivisto anche per quanto attiene gli interni, la fruizione degli spazi e dei reperti custoditi. In particolare si è intervenuti sulle luci, sui colori delle pareti, sui messaggi murali e sugli allestimenti. “Qua ci sono dei pezzi straordinari – aggiunge Carolina De Camillis, una delle responsabili del progetto illuminotecnico -. A vedere il mausoleo di Rufus mi sono emozionata. Lavorare su quel mausoleo era un lavoro da primi della classe”, vista l’ampia vetrata che lo espone alla luce del giorno. “È in quel caso che abbiamo lavorato di più”, confida la De Camillis.
Riportare le opere al centro dell’attenzione
Anche le grafiche sono rinnovate, come tutto l’apparato comunicativo. Sono stati usati contenuti rigorosi, dicono dalla Framelab Multimedia, dell’università di Bologna, con un massimo di di 850 caratteri per scritta. “Informazioni che fanno emergere, speriamo, la meraviglia”, per riportare “le opere al centro dell’attenzione”, come tiene a sottolineare Andrea Balletti, della Balletti e Sabbatini architetti, responsabile del progetto architettonico e dell’allestimento museale.
Cangini: “I piccoli centri hanno qualcosa da insegnare. Recuperare la capacità di meravigliarsi”
Di meraviglia e di capacità di stupirsi parla anche il sindaco Enrico Cangini che ha aperto la mattinata assieme al direttore D’Orazio. “È importante capire il senso profondo della vita – dice Cangini -. Questo è un contenitore vivo, uno scrigno della comunità, un luogo aperto e di relazioni. Occorre recuperare la capacità di meravigliarsi, sempre. A volte i piccoli centri hanno qualcosa da insegnare…”.
