Siria: padre Faltas (Custodia), “da Al Jolani parole di apprezzamento per papa Francesco e i cristiani”

L'incontro è avvenuto il 31 dicembre scorso. Lo racconta lo stesso francescano

Nella foto padre Ibrahim Faltas con il leader siriano Al Jolani
Nella foto padre Ibrahim Faltas con il leader siriano Al Jolani

Il racconto del leader siriano sulla situazione del suo Paese

Padre Faltas di ritorno dalla Siria

“La rinascita del popolo siriano inizia con la possibilità dell’incontro fra figli della stessa terra per abbattere le barriere e i conflitti che li hanno divisi”. È quanto afferma il vicario della Custodia di Terra Santa, padre Ibrahim Faltas, di ritorno dalla Siria dove il 1° gennaio ha preso parte alla Messa celebrata da padre Hanna Jallouf, vicario apostolico di Aleppo. La liturgia ha avuto luogo nel villaggio cristiano di Knaye, governatorato di Idlib, dove monsignor Jallouf è stato parroco per oltre 20 anni e che dall’inizio della guerra civile in Siria è sempre stato sotto controllo di Hayat Tahrir al-Sham (Hts), gruppo radicalista islamico vicino, in origine, ad Al Qaeda.

Un colloquio aperto e diretto

Ed è nell’ottica del dialogo e dell’incontro che padre Faltas ha partecipato anche il 31 dicembre 2024, insieme ai capi di altre confessioni cristiane, a un incontro nel Palazzo presidenziale di Damasco con Ahmed Al-Jolani, leader di Hts. “Il capo di Hts – racconta padre Faltas – ci ha parlato del cambiamento della struttura governativa che porterà alla stabilità politica del Paese attraverso fasi programmate per raggiungere equilibri democratici e ha assicurato maggiore attenzione ai diritti essenziali del popolo siriano”. Il vicario della Custodia di Terra Santa ha avuto anche un colloquio privato con il nuovo leader siriano, definito da padre Faltas “disponibile a un colloquio aperto e diretto”. Secondo quanto riportato dal francescano, Al Jolani parlando della situazione sociale e amministrativa trovata a Damasco, dopo la caduta di Bashar al Assad, ha affermato che “da anni il popolo siriano ha dovuto subire le conseguenze di una corruzione diffusa a vari livelli. Mancavano i servizi essenziali alla vita della maggioranza delle persone, mancava ogni visione di sviluppo e di crescita per il Paese. I dissidenti venivano arrestati e, nel peggiore dei casi, eliminati. Abbiamo visitato prigioni che non avevano niente di umano. Il territorio siriano, ricco di storia e civiltà millenaria, è stato quasi completamente distrutto. La divisione fra i siriani ha portato a conflitti e a divisioni”.

Le rassicurazioni di Al Jolani

Per ciò che riguarda la presenza della minoranza cristiana in Siria e in particolare della missione della Custodia di Terra Santa, al Jolani, aggiunge padre Faltas, ha espresso “grande ammirazione, stima e rispetto per papa Francesco: è un vero uomo di pace, ho apprezzato i suoi appelli e le sue azioni a favore della pace e dei popoli in difficoltà. Non considero i siriani cristiani una minoranza, ma una parte integrante e importante della storia del popolo siriano. Ho vissuto a lungo nel Governatorato di Idlib, dove ho conosciuto l’impegno di due suoi confratelli, padre Hanna e padre Loai, a favore della popolazione di quell’area. Hanno aiutato e sostenuto tutti coloro che si rivolgevano a loro senza nessuna distinzione. Ho provato stima e rispetto per loro”. Da al Jolani è arrivato anche l’impegno a “lavorare per l’unità e la pace. Ci vorrà del tempo ma sono sicuro che arriveremo a dare una stabilità politica e sociale alla Siria. Stiamo lavorando per riportare in patria chi ha dovuto lasciare la Siria. È nostra intenzione riportare i siriani espatriati alle loro case e i cristiani siriani ritorneranno a vivere e a professare la loro fede in Siria”.

Fonte: agensir.it