Dall'Italia
Tartarughe americane sulle spiagge romagnole. La Regione: “Sono una minaccia”
Una specie esotica invasiva con rilevanti impatti sulla biodiversità. La tartaruga palustre americana (Trachemys scripta) minaccia in particolare la specie, in via di estinzione e protetta, della tartaruga autoctona (Emys orbicularis), rispetto alla quale presenta diversi vantaggi competitivi, tra i quali le maggiori dimensioni corporee, il raggiungimento della maturità sessuale a età inferiore e una maggiore fecondità.
Per questo, in occasione dei numerosi ritrovamenti sulle spiagge di Rimini, Riccione, Misano Adriatico a causa delle recenti mareggiate e piene fluviali, la Regione, attraverso un comunicato stampa, ricorda ai cittadini che la tartaruga palustre americana non può essere né detenuta, anche in confinamento, né trasportata, né rilasciata nell’ambiente e ha individuato per la detenzione temporanea il Centro Cites di Marina di Ravenna, presso la Riserva naturale Pineta di Ravenna, gestito dal raggruppamento Carabinieri Biodiversità.
Gli esemplari ritrovati dovranno essere consegnati dai cittadini al Centro recupero animali selvatici (Cras) di Rimini (Via Baracchi n. 47, 47923 Corpolò), gestito dall’Associazione Atena OdV che provvederà al trasporto presso il centro di Marina di Ravenna.
Come distinguerla? La tartaruga palustre americana si può individuare facilmente per le vistose striature rosse, gialle o arancioni sul capo e sulle zampe. La tartaruga autoctona invece è uniformemente scura e punteggiata di giallo sia nel capo che nelle zampe.