TEDx Youth find your way: tra paura, errori e scelte, la strada verso il successo

La lezione di Pittis, ex campione di basket: “La vita è come una strada: a volte larga, a volte piena di buche. Non importa quanto sia difficile. Ciò che conta è godersi il viaggio"

Gli speaker con gli studenti che hanno organizzato l'evento. La foto è di Alex Casalboni
Gli speaker con gli studenti che hanno organizzato l'evento. La foto è di Alex Casalboni

Sette speaker hanno raccontato i loro vissuti e fornito spunti ai tantissimi giovani presenti

Si è svolto questa mattina a Cesena Fiera il “TEDx youth find your way”, organizzato da e per gli studenti del Liceo Scientifico “Righi” con l’aiuto dei volontari tedx di Cesena.

I TED sono una serie di conferenze organizzate dall’organizzazione no profit The Sapling Foundation e hanno lo scopo di diffondere idee potenti e innovative.

“Siamo al punto di arrivo della terza edizione del Tedx Youth, il primo a essere stato fatto tramite PCTO (ex Alternanza scuola-lavoro, ndr). Non a caso, questo progetto rientra in questo percorso: una sfida impegnativa che è stata accolta da 27 studenti”. Così la preside del Liceo Scientifico “Righi” Lorenza Prati commenta l’esperienza davanti a una sala gremita di studenti del suo Liceo. Il titolo Find your way è un invito a trovar la propria strada senza badare ai pregiudizi.

La Paura e gli Errori Come Strumenti di Crescita e Autonomia

“Aiuto le persone a trovare la scintilla dei loro talenti: tutti noi ne abbiamo almeno uno”. Così avvia il suo speach Federica Ceron, mental e career coach. Racconta l’importanza degli errori e della paura “dietro l’idea di autonomia c’era un freno: la paura, è quella sensazione che ti spezza la gola e ti aggroviglia lo stomaco. È un’emozione potente, che ci spinge verso l’ignoto. Ho capito che sbagliare era inevitabile e necessario: grazie agli errori ho scoperto nuove strade”

Imparare a ri-sognare

A seguire è salito sul palco Andrea Zanoni, con mazze e palline da golf. Il chirurgo, medico, docente, scrittore e divulgatore, racconta con questa metafora la vita: “Io non so giocare a golf, ma il golf mi ha insegnato una cosa, non sempre la pallina va dove vuoi tu, è incredibile, palla ferma, sai dove tirarla, hai fatto mille lezioni, preso il bastone giusto, ma la palla non va là, a me nella vita è successo un po’ così”. Il suo racconto parla delle deviazioni che lo hanno portato a essere chi è oggi, dalle delusioni durante i periodi di ricerca a quelle lavorative.

“Non bisogna imparare a sognare, bisogna imparare a ri-sognare. Tiro un’altra pallina in avanti e vediamo dove va”, così Zanoni riassume e chiude il suo intervento.

Carpe Diem: una lezione di vita

“Durante un’installazione in New Jersey, un macchinario pesante come un elefante mi è crollato addosso. Il dolore era insopportabile, le ossa del bacino spezzate, e la convinzione di morire mi travolse” Così il terzo speaker Luca Amati un tecnico trasfertista, che ha vissuto la sua vita viaggiando con “una valigetta degli attrezzi in una mano e il passaporto in tasca”, racconta del tragico incidente che lo ha coinvolto nel novembre del 2023. Il racconto della sua vita e dell’incidente si intrecciano con un bigliettino lasciato dal suo professore di latino alle superiori con il “Carpe Diem” di Orazio.

Amati non aveva mai capito il significato di quel messaggio, finché una volta sopravvissuto all’incidente non ha visto il mondo in modo ancora più entusiasta.

“Non aspettate che un elefante vi schiacci per vedere quanto è bello il mondo là fuori. Cogliete l’attimo, ma coglietelo per davvero”, questo l’invito dello speaker per i ragazzi in sala.

Il coraggio di scegliere

“Da grande voglio essere felice,” risponde Snoopy in una vignetta, e forse non c’è risposta più vera. Matteo Golfarelli, docente universitario è il quarto speaker, invita a riflettere sulla complessità delle scelte. “A 18 anni conosciamo solo in parte l’adulto che saremo, ma è fondamentale avere il coraggio di rischiare.”

La decisione giusta non è quella priva di ostacoli, ma quella che ci sprona a crescere. “Fare una scelta, giusta significa anche impegnarsi a renderla tale,” afferma Golfarelli. E se non sappiamo cosa vogliamo? La risposta è sperimentare: viaggiare, esplorare, ascoltare. “Io passerei ore a farmi raccontare le passioni di qualcuno,” racconta, perché ogni storia ci apre a nuove prospettive.

Le scelte portano con sé il loro peso, ma come ricorda Golfarelli, “non è mai la fine del mondo”. La chiave è chiedersi sempre, con coraggio: “Cosa voglio fare domani?”.

Cosa vuoi fare da grande? Come rispondere a questa comanda

Immaginatevi a un pranzo di Natale, quel momento in cui il parente di turno chiede: “E tu, cosa vuoi fare da grande?” Maria Andreucci, quinta speaker, ricorda come queste domande, durante l’adolescenza, fossero per lei un fardello. “Alle superiori non avevo idea di chi fossi, figuriamoci cosa volessi fare. Dentro di me sentivo di poter essere tante cose, ma un manuale per capire chi siamo non esiste“.

Così, ha creato il suo: quattro punti cardinali per orientarsi nelle scelte difficili. Il primo? “Conosci te stesso”. Ispirata all’iscrizione del tempio di Apollo a Delfi, Andreucci sottolinea l’importanza di partire dalle proprie passioni. Lei, dopo un tentativo frustrante con Giurisprudenza, ha seguito la sua passione per la cucina e ha aperto un blog, Italian cooking adventures. “Grazie a quel progetto, ho trasformato una passione in lavoro. Senza il blog, nulla di questo sarebbe successo.” 

Il secondo? “Fatto è meglio che perfetto”. Per Andreucci, agire è sempre meglio che restare fermi: “La rotta si aggiusta strada facendo”. Poi, c’è “Ama l’errore.” invita a vedere negli sbagli delle opportunità. “Pensa alla crostata al limone caduta di Bottura: un errore che ha dato vita a un capolavoro”.

Infine, “Esci dalla zona di comfort”. Per Andreucci è cruciale sperimentare nuove strade, anche quando fanno paura. “Solo uscendo dalla sicurezza di ciò che conosciamo, scopriamo risorse che non immaginavamo di avere.” 

Ogni volta che affrontiamo una scelta, conclude, “anche uno solo di questi punti può aiutarci a partire. E ogni passo conta“.

Come affrontare successi, fallimenti e la ricerca di opportunità

Con la sua statura di 2,04 metri e una carriera stellare nel basket, Riccardo Pittis, sesto speaker, condivide il racconto delle sue tre vite attraversate da successi, fallimenti e rinascite. “Lo sport mi ha insegnato a vincere e perdere. Ma quando ho appeso le scarpe al chiodo, ho scoperto che la libertà può diventare un vuoto.”

Quel vuoto lo ha portato a sperimentare nel mondo imprenditoriale. “Sembrava tutto facile fino al 2008. Poi, la crisi finanziaria mi ha travolto: milioni di debiti, niente soldi, niente affetti, niente fiducia in me stesso.” Nel nord-est, molti nella sua condizione non hanno retto, ma Pittis attribuisce al basket la forza interiore che lo ha salvato.

La svolta è arrivata quando ha deciso di fermarsi: “Capire il filo rosso dei miei fallimenti è stato cruciale. Non erano i soci o le banche, ero io”. Dopo un percorso di formazione con Andrea Favaretto, Pittis è diventato mental coach. “Ho imparato che la fortuna è nelle opportunità. La differenza la fa chi le riconosce e lavora duramente per meritarsi il successo”.

La sua lezione finale? “La vita è come una strada: a volte larga, a volte piena di buche. Non importa quanto sia difficile, ciò che conta è godersi il viaggio“.

Una poesia improvvisata

Lorenzo Kruger, cantautore e front man del gruppo romagnolo Nobraino è stato l’ultimo speaker dell’evento. Ha sorpreso tutti con una poesia improvvisata, nata dalle frasi scritte dai ragazzi del “Righi”. La sua idea iniziale era di far assaporare ai ragazzi una brioche artigianale e una surgelata per parlare di intelligenza artificiale, ma si è reso conto della complessità dell’argomento e ha cambiato direzione. Successivamente, ha tentato di scrivere una canzone in 15 minuti con gli studenti, ma l’idea si è rivelata impossibile. Così, ha deciso di usare le frasi degli alunni per creare una poesia, che è diventata una performance unica. Per citare due frasi del testo “L’unico modo per seguire i propri sogni è essere svegli” e “Trova il tuo fallimento. Non esiste il successo senza fallire”.