Lettere
Treni regionali, la protesta di un lettore: “Pendolari penalizzati”
Uno studente universitario segnala disservizi e problemi d'orario sulla tratta Bologna-Rimini
Pubblichiamo di seguito la lettera di un lettore, studente universitario e pendolare, su alcuni disservizi che riguardano alcuni treni regionali.
Gentile redazione,
vi scrivo per portare all’attenzione pubblica i gravi disservizi che da tempo affliggono i treni regionali Trenitalia sulla tratta Imola (o Bologna)-Rimini (o Ancona).
Tre ore d’anticipo o 45 minuti di ritardo
Nelle scorse settimane ho segnalato a Trenitalia la situazione paradossale degli orari: per percorrere appena 37 chilometri di treno e arrivare all’Università di Bologna alle 11 (orario in cui buona parte dei corsi di laurea inizia le lezioni), uno studente, che parte da Santarcangelo di Romagna, è costretto a partire alle 7,38. In alternativa, il treno successivo parte solo alle 10,49, rendendo impossibile arrivare puntuali. Questo costringe ogni pendolare a scegliere tra 3 ore di anticipo o 45 minuti di ritardo: una condizione inaccettabile, soprattutto considerando che un abbonamento annuale costa 435,90 euro (già scontato per studenti).
Disservizi quotidiani
Alle mie segnalazioni ufficiali, però, le risposte ricevute sono state ripetitive (“bisogna attendere dicembre per eventuali modifiche”) o del tutto assenti. Intanto la situazione resta uguale. In aggiunta, si continuano a verificare disservizi quotidiani. Ancora oggi il treno diretto a Rimini ha registrato 25 minuti di ritardo. Lunedì scorso un treno è stato interrotto a Cesena (diretto a Rimini) senza alcuna organizzazione di bus sostitutivi, lasciando decine di viaggiatori bloccati in stazione per ore, in tarda serata, in attesa di un treno successivo.
Pendolari penalizzati
È evidente che non ci troviamo di fronte a episodi isolati, ma a una gestione complessivamente inadeguata che penalizza chi ogni giorno utilizza il servizio ferroviario regionale per studiare e lavorare. Se questa situazione non troverà soluzioni rapide e concrete, è facile prevedere manifestazioni e proteste da parte degli utenti, stanchi di pagare per un servizio che non garantisce nemmeno l’essenziale. Ritengo doveroso che la cittadinanza sia informata di questa situazione, perché non si tratta di un capriccio ma di un problema strutturale che danneggia centinaia di pendolari. Confido che possiate dare visibilità a queste segnalazioni, affinché Trenitalia e le istituzioni competenti siano chiamate a fornire risposte concrete e immediate.
Cordiali saluti,
Enrico, studente universitario e pendolare