Vescovo e operatori pastorali, gli auguri di Natale questa mattina in Curia

Un incontro per lo scambio degli auguri. Il tradizionale appuntamento che vede insieme direttori di uffici pastorali e quanti operano – volontari e dipendenti – nei vari organismi e uffici di Curia, si è svolto questa mattina nella sala “Monsignor Amaducci” nella sede della Curia diocesana in via don Minzoni.

Don Pier Giulio Diaco, vicario generale e moderatore di Curia, ha introdotto il momento riportando brani della Lettera di papa Francesco sul presepe e parte della meditazione di Avvento del vescovo Douglas. “Delle parole del Papa richiamo alcuni aspetti. Mi colpiscono quelle che richiamano il presepe come Vangelo e segno domestico nelle case. “Rappresentare l’evento equivale ad annunciare il mistero dell’Incarnazione. È bello farlo con semplicità e gioia”. E a conclusione: “Fa parte del processo di trasmissione della fede. Genitori, nonni, familiari invitano soprattutto i bambini a fermarsi e a realizzarlo. È un modo per trasmettere. Spesso i bambini amano aggiungere altre statuine che sembrano non avere alcuna relazione con i racconti evangelici. Ecco, queste rappresentazioni dicono che c’è spazio in tutto ciò che è umano, per ogni creatura. Nel presepe c’è posto anche per me. Quale statuina potrei essere? Quale preghiera nascerà spontanea nel mio cuore?”.

Il vescovo nella meditazione di Avvento invitata a “lasciarci incantare dalla semplicità del presepe. Dio è sceso dal Cielo per cercare ogni uomo. Si è fatto uomo, perché l’uomo diventasse come Dio”.

“Come ci chiede il vescovo – ha sottolineato don Pier Giulio – fermiamoci davanti al presepe. Ringraziamo il Signore per il dono della Chiesa nella quale abbiamo incontrato Gesù. Affidiamo luci e ombre della nostra vita, della nostra testimonianza cristiana. Preghiamo per il nostro vescovo e per poter svolgere sempre meglio il nostro lavoro, professione e servizio, per tutti coloro che vivono la Chiesa e il nostro territorio. Questo, eccellenza, è il nostro dono di Natale”.

Auguri che contraccambio per voi e per tutte le vostre famiglie le parole del vescovo Douglas –. Vi regalo con cuore la pubblicazione di papa Francesco dal titolo La preghiera. È un segno che vi offro per dire che anche noi che siamo e lavoriamo nei vari uffici e organismi di Curia abbiamo bisogno della preghiera. Una pagina, in particolare, dice che la preghiera è il respiro di una vita nuova. Il battito cardiaco della Chiesa. Che dà speranza alla tenacia di chi combatte l’ingiustizia. È il nostro dire sì al Signore. Diceva San Serafino: ‘Non sempre si è coscienti di respirare; ma non si può smettere di respirare’. La preghiera deve essere un moto inconsapevole, ma necessario. Ho scelto questo libro perché il rischio è quello di lasciarci sommergere da burocrazia, regole, carte da osservare, forse a volte perdendo di vista le persone. Per evitare di cadere in eccessi, penso che la preghiera sia un ottimo strumento. Vi invito a intensificare nella vostra vita la preghiera. Il libro è accompagnato dal Messaggio che il Papa ha scritto per la Pace. Il tema è la pace come cammino di speranza. Questo cammino viene declinato in tre grandi temi: dialogo, riconciliazione e conversione ecologica. Il dialogo ci tocca in particolare nei nostri impegni, perché incontriamo le persone e con esse dobbiamo dialogare. E per dialogare, la prima cosa da fare è ascoltare.

Vi rinnovo l’augurio per voi, le vostre famiglie, per un anno sereno. E quando si presenteranno innegabilmente problemi, vi auguro di attraversarli con la forza della fede e della preghiera”.

L’incontro è stata occasione per alcune comunicazioni. “La Diocesi va avanti, certo, pur con qualche problema piccolo e meno piccolo – la riflessione del vescovo -. Ma ci sono stati anche tanti avvenimenti belli, in questo anno 2019. Penso alle ordinazioni sacerdotali e diaconali. Penso ai ministeri che abbiamo dato ad alcuni. Penso alle professioni religiosi: suor Maria Agnese domenica 29 dicembre emetterà la professione temporanea nelle suore Clarisse Cappuccine. Penso a Francesca Pinto che nelle scorse settimana è stata consacrata nell’Ordo virginum. E penso ad altri giovani che in altri istituti stanno facendo bei percorsi”.

Ha aggiunto il vescovo: “La Visita pastorale che ho ripreso dal Sarsinate e dall’alta valle del Savio è un evento ecclesiale positivo. Anche se ogni volta che torno a casa, dentro alla borsa ho qualche problema, materiale e non solo. Dopo sette anni dalla prima visita pastorale, noto differenze e particolarità. Vedo che il tessuto sociale ed ecclesiale è cambiato. E non positivamente. Porto un esempio: facendo il timbro sui registri, la distanza tra il timbro del 2019 e il 2012 è minima. Nel senso che non ci sono stati battesimi, né matrimoni. Invece per i funerali la distanza è ampia. Tutto questo è preoccupante. Qualche bimbo nasce, ma non viene battezzato. Qualche matrimonio c’è, ma non religioso”.

“Rispetto al 2012 – ha sottolineato ancora monsignor Regattieri – questa visita ha un’altra connotazione e un altro modo di svolgimento. E noto con piacere che nelle diverse parrocchie, piccole e più grandi, ci sono bei tentativi e volontà di fare iniziative assieme”.

Il vescovo ha poi dato un aggiornamento sulle cause di beatificazione. “Una bella notizia riguarda alcuni nostri Servi di Dio in cammino verso la santità. Ho di recente ricevuto una lettera da parte del cardinal Becciu, prefetto della Congregazione dei Santi incontrato pochi mesi fa in parrocchia a San Pietro – ha continuato monsignor Regattieri – con la quale mi ha informato che la causa di don Quintino Sicuro sarà esaminata nel settembre 2021. Tra i nostri Servi di Dio, don Quintino è la causa più avanzata, perché è già completa la Positio, cioè la raccolta di documenti e testimonianze circa le virtù cardinali e teologali. La Positio dell’eremita don Quintino sarà esaminata ufficialmente dai teologi. Dopodiché, ottenuto il parere positivo, potremo chiamare venerabile don Quintino Sicuro. Poi aspetteremo il miracolo. Le altre cause stanno camminando. La Congregazione ha dato il via libera per aprire una nuova causa a livello diocesano: quello del diacono Consilio Pistocchi. Aspettiamo l’ok anche per sua moglie Bruna e per don Giancarlo Bertozzi, di cui abbiamo l’approvazione dei vescovi dell’Emilia-Romagna”.