Diocesi
A Faenza la prima tappa del percorso comune delle diocesi della Romagna. “Un cammino sinodale”
L'incontro si è tenuto ieri nel seminario locale, con una novantina di presenza
Un primo passo concreto per costruire legami di comunione e collaborazione tra le Chiese locali. Nel Seminario di Faenza, si è svolto l’incontro che ha segnato l’avvio di un percorso condiviso tra le Diocesi della Romagna.
“Preparare il futuro”
“Possiamo preparare il futuro” delle nostre Chiese locali. Lo spiega l’arcivescovo di Ravenna-Cervia, monsignor Lorenzo Ghizzoni a direttori e collaboratori degli Uffici pastorali riuniti, ieri, nel Seminario di Faenza per il primo degli appuntamenti di un percorso che punta a far camminare insieme cinque delle Diocesi della Romagna.
Una novantina di collaboratori e direttori degli Uffici pastorali riuniti a Faenza
Come avevamo scritto nei giorni scorsi (vedi pezzo al link qui sotto), l’appuntamento di ieri aveva l’obiettivo di immaginare vie concrete di collaborazione tra le Diocesi della Romagna. Un percorso nato a metà dell’anno scorso con una serie di di riunioni tra i vicari delle diocesi di Imola, Forlì-Bertinoro, Cesena-Sarsina, Faenza-Modigliana e Ravenna-Cervia che ha portato a progettare un primo incontro con i responsabili degli Uffici pastorali e i loro collaboratori. Una novantina si sono ritrovati ieri a Faenza per questo primo passo insieme. Per la nostra Diocesi, assieme al vescovo Antonio Giuseppe, alcuni direttori degli uffici diocesani, tra cui il direttore della Caritas diocesana, Ivan Bartoletti Stella.
La mattinata
Dopo l’introduzione di monsignor Ghizzoni, l’arcivescovo chiamato dai suoi confratelli a coordinare il gruppo di lavoro sul tema, ha preso la parola don Enrico Casadei, vicario generale della Diocesi di Forlì-Bertinoro e poi il diacono Marcello Busacchi di Ferrara-Comacchio.
Un cammino sinodale
“È un incontro importante”, ha esordito l’arcivescovo di Ravenna-Cervia, citando poi un passaggio del documento sinodale preparato per la terza assemblea del 25 ottobre sul “dinamismo della Chiesa locale”, con il richiamo alla comunione da promuovere “in modo concreto”, uno “scambio di doni” tra Chiese sorelle. Siamo in questo cammino sinodale, ha proseguito. La seconda citazione è di un documento dell’arcivescovo di Novara, monsignor Franco Giulio Brambilla che, quando era vicepresidente della Cei, ha studiato il territorio delle diocesi della Romagna come caso di studio. I confini delle province mettono insieme le diocesi: quelle di Ravenna e Faenza, ad esempio, e di Forlì e Cesena, ma anche Imola e Ravenna e Ferrara e Ravenna. “Due diocesi superano i 200mila abitanti (Ravenna e Ferrara) e altre quattro son tra i 100 e i 200mila. “Le prospettive future sono nelle nostre mani – ha concluso – possiamo prepararci progettando forme di collaborazione sulla base di alcuni criteri: prossimità, sostenibilità pastorale-missionaria, confronto e coordinamento. Le tappe potranno essere tante, ma voglio ricordare che già 43 diocesi in Italia sono unite in personae episcopi”. Il percorso è iniziato dialogando. Nei lavori di gruppo tante le prospettive emerse a partire dal desiderio di camminare insieme.