Cesena
Cesena. Tre incontri nelle fabbriche per riflettere sulla violenza di genere
Mercoledì 26 novembre incontro pubblico con Anarkikka, "Non chiamatelo raptus"
Presentato il programma degli eventi di “Non chiamatelo raptus”, incontri in tre fabbriche del territorio e uno aperto al pubblico, con Stefania Spanò, in arte Annarkikka, vignettista e illustratrice. L’iniziativa è promossa da associazioni Ipazia, Apeiron e Cgil.
“Andiamo a cena…?”
Perché parlare di lavoro quando con un abito così elegante e un faccino carino si potrebbe andare a cena? Non sono queste le parole letterali ma sicuramente restituiscono le modalità con le quali sempre più spesso viene sminuito il ruolo e la competenza delle funzionarie sindacali donne agli incontri con le imprese.
La riflessione è stata portata da Maria Giorgini, segretaria provinciale di Cgil, stamane alla conferenza stampa di presentazione di “Non chiamatelo raptus”, programma di incontri nelle fabbriche sul tema della violenza di genere, promosso da Ipazia Liberedonne, Apeiron e Cgil in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro la donna.
Parità di genere e regressione culturale
“Abbiamo esempi diretti – ha segnalato la sindacalista – di un arretramento culturale che ci preoccupa: ci sono imprese che non riconoscono le funzionarie sindacali donne, cui si preferisce spesso riservare un commento sull’abito e sull’avvenenza seguito da un invito a cena tentando così di sviare il dialogo sui temi dei tavoli di lavoro. Pratiche sdoganate che alimentano forme di piccole ma importanti trend”.
In questo contesto di generale regressione le associazioni Ipazia Liberedonne, rappresentata in conferenza stampa dalla vice presidente Luciana Garbin, Apeiron, per voce di Michela Monachesi, e Cgil con Maria Giorgini, promuovono tre incontri in azienda e uno aperto al pubblico, con Stefania Spanò, in arte Anarkikka, vignettista, copywriter e attivista, autrice di illustrazioni e campagne sociali su diritti negati, violenza, discriminazioni e stereotipi.
Un incontro pubblico e tre nelle fabbriche, con Anarkikka
Il programma è stato presentato stamane, lunedì 24 novembre, nella sede di Cgil. Si parte mercoledì 26 novembre proprio nella sede Cgil di via Tito Maccio Plauto 90, Sala Migliori, con l’incontro pubblico con Annarikka (ore 20.30, ingresso libero). Nella stessa giornata del 26 e il successivo 27 novembre si terranno tre assemblee sindacali, promosse dalle tre sigle congiunte, presso le cesenati Cac e Repa Italia e Mangimi MB di Longiano, aziende che hanno accolto con favore la proposta, e alle quali parteciperà la stessa Anarkikka.
Dati in aumento, segnalazioni e violenza sui luoghi di lavoro
La violenza sulla donna è ancora una realtà strutturale. Le segnalazioni ai centri di violenza sono in aumento, spiegano le promotrici illustrando i dati del fenomeno che da una parte sono il risultato di una presa di coscienza che prima non c’era, ma dall’altra segnalano una regressione delle relazioni che si riflette anche nei luoghi di lavoro, sia in orizzontale – ovvero tra colleghi – sia verticale ovvero nei rapporti con l’azienda.
Secondo i dati Istat più recenti, quasi una donna su tre ha subito violenza fisica o sessuale nel corso della vita, oltre il 13% delle lavoratrici ha dichiarato molestie sul lavoro, e oltre l’80% dichiara di aver subito una forma di discriminazione in base al genere. A livello locale, il mercato del lavoro mostra una forte disparità: nella provincia di Forlì-Cesena il tasso di occupazione femminile supera il 72%, ma il divario retributivo annuo tra uomini e donne arriva al 32%, segnale di carriere più discontinue, minori opportunità e di un carico di cura ancora sproporzionato.
Le analisi emerse confermano che la disparità non è solo culturale, ma profondamente strutturale: part-time imposti, ostacoli alla carriera, scarsa rappresentanza nei ruoli decisionali, carenza di servizi e una divisione del lavoro di cura che grava quasi esclusivamente sulle donne.
Entrare nelle fabbriche è un modo per parlare anche alla componente maschile e aprire momenti di confronto per persone che sono meno abituate al dialogo. “Ci sono persone che subiscono molestie o violenza nei luoghi di lavoro e in questi contesti di assemblea – ha sottolineato Maria Giorgini – le persone si aprono ed emergono la sofferenza e il dolore, vengono alla luce tante situazioni che non sono state prese in carico e che in questo modo vengono indirizzate ai centri preposti o all’Ausl”.
Protocollo di intesa tra sindacati, Regione e Asl Emilia Romagna
Su questo versante è recente la firma di un protocollo di intesa siglato tra la Regione, i sindacati e Asl Emilia Romagna per la presa in carica delle vittime di violenza nei luoghi di lavoro, attraverso i consultori e con sportelli che progressivamente dovranno essere aperti nelle varie sedi sindacali. “Sarà il nostro terreno di lavoro per il 2026”, ha anticipato Maria Giorgini.
Il commento di Licia Aguzzoni, presidente di Ipazia
«Siamo nate per difendere i diritti delle donne e contrastare un arretramento culturale che ancora oggi produce violenza e disuguaglianza – commenta Licia Aguzzoni, presidente di Ipazialiberedonne -. Crediamo sia essenziale promuovere, nel territorio e nei luoghi di lavoro, una cultura della parità che permetta a ogni donna di sentirsi libera, sicura e riconosciuta».
Le parole di Michela Monachesi, di Apeiron
«Il nostro operato come volontari è partito dal Nepal, ora siamo attivi anche sul territorio – ha detto Michela Monachesi di Apeiron –. Il nostro sogno è un mondo in cui donne e uomini, ragazzi e ragazze, abbiano pari dignità e possibilità. Lavoriamo offrendo strumenti di prevenzioni e di risposta alla violenza di genere. Gestiamo una struttura, Il ponte, che accoglie le donne che hanno subito violenza, nel percorso di ripartenza. Alcune restano qualche settimana, altre qualche mese, qualcuna anche qualche anno. Lavoriamo anche su un progetto biennale per le donne che vogliono reinserirsi nel mondo del lavoro, cercando di sostenerle in un percorso di indipendenza economica e di empowerment e lavoriamo anche sull’educazione contro stereotipi, pregiudizi e violenza di genere. Abbiamo aperto anche una biblioteca specializzata con tanti testi su questi temi. Quando Cgil ci ha proposto il progetto abbiamo detto subito che ci stavamo”.
La cittadinanza è invitata a partecipare all’incontro pubblico del 26 novembre alle 20,30 presso la sede della Cgil, in via Tito Maccio Plauto 90, a Cesena.