Rapporto Fides 2025. Nel 2025 uccisi nel mondo 17 operatori pastorali. L’Africa il continente più colpito

Presentato il rapporto dell'Agenzia che ogni anno denuncia il numero di sacerdoti, seminaristi e catechisti e laici che hanno perso la vita nella loro opera di evangelizzazione

Foto Archivio Fides

Nel 2025, l’Agenzia Fides nel rapporto annuale comunica l’uccisione di 17 missionari e operatori pastorali, tra cui 10 sacerdoti, due religiose, due seminaristi, due catechisti e un laico. La maggior parte degli omicidi si è verificata in Africa, con 10 missionari assassinati. Il rapporto sottolinea le difficili condizioni di vita in cui operano questi testimoni di fede, che continuano a diffondere il Vangelo nonostante la violenza.

Rapporto Fides: 17 missionari e operatori pastorali uccisi nel 2025

Nel 2025 sono stati uccisi nel mondo 17 missionari e operatori pastorali: 10 sacerdoti, due religiose, due seminaristi, due catechisti e un laico. Lo comunica l’Agenzia Fides nel rapporto annuale pubblicato oggi. “Le scarne informazioni sulla vita e sulle circostanze in cui è avvenuta la morte violenta di queste persone ci offrono immagini di vita quotidiana, in contesti spesso contrassegnati dalla violenza, dalla miseria, dalla mancanza di giustizia. Si tratta spesso di testimoni e missionari che hanno offerto la propria vita a Cristo fino alla fine, gratuitamente”, si legge nel dossier. La ripartizione continentale evidenzia che “il numero più elevato di operatori pastorali uccisi nel 2025 si è registrato in Africa, dove sono stati assassinati 10 missionari”. Nel continente americano sono stati uccisi quattro missionari, in Asia due, in Europa uno.

In cinque anni uccisi 626 tra missionari e operatori pastorali

Dal 2000 al 2025 il totale dei missionari e operatori pastorali uccisi è di 626. “Nel corso dell’Anno giubilare, celebriamo la speranza di questi coraggiosi testimoni della fede”, aveva affermato Papa Leone XIV nell’omelia per la Commemorazione dei martiri e testimoni della fede del XXI secolo: “È una speranza piena d’immortalità, perché il loro martirio continua a diffondere il Vangelo in un mondo segnato dall’odio, dalla violenza e dalla guerra”. “Sì, la loro è una speranza disarmata. Hanno testimoniato la fede senza mai usare le armi della forza e della violenza, ma abbracciando la debole e mite forza del Vangelo”, aveva concluso il Papa.

In Africa uccisi 10 operatori pastorali. Nigeria il Paese più colpito

In Africa sono stati uccisi 10 operatori pastorali nel 2025: 6 sacerdoti, 2 seminaristi e 2 catechisti. Il Paese più colpito è la Nigeria, con 5 vittime. Tra queste, padre Sylvester Okechukwu, rapito nella sua residenza il 4 marzo e trovato morto il giorno seguente, e il seminarista Andrew Peter, 21 anni, assassinato dai rapitori che lo avevano sequestrato insieme al sacerdote Philip Ekweli il 3 marzo. “Purtroppo il seminarista maggiore di 21 anni, Andrew Peter, che era stato rapito insieme a padre Ekweli, è stato assassinato dai rapitori”, aveva comunicato la diocesi di Auchi il 17 marzo. Altre vittime in Nigeria sono stati padre Godfrey Chukwuma Oparaekwe, ucciso il 17 giugno “mentre cercava di sedare una lite familiare”, padre Matthew Eya, vittima di un agguato il 19 settembre, e il seminarista Emmanuel Alabi, morto “a causa delle ferite riportate durante la cattura” nel corso dell’assalto al Seminario Minore dell’Immacolata Concezione il 10 luglio. In Kenya è stato ucciso padre Alloyce Cheruiyot Bett, colpito al collo da un colpo d’arma da fuoco il 22 maggio “al termine della messa celebrata” in una piccola comunità cattolica. In Burkina Faso sono stati uccisi i catechisti Mathias Zongo e Christian Tientga, “assaliti da un gruppo di uomini armati” il 25 gennaio. In Sierra Leone è stato assassinato padre Augustine Dauda Amadu, ucciso nella notte del 30 agosto. In Sudan padre Luka Jomo, parroco nella città assediata di El Fasher, colpito da “una scheggia di un proiettile d’artiglieria” il 13 giugno.

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