Forlì e Cesena “capitale della cultura 2028”, firmata l’intesa

Le firme dei sindaci Lattuca e Zattini: "Benefici per tutti. Valore incommensurabile. Una barzelletta andare divisi"

Stretta di mano fra i sindaci Lattuca e Zattini

Firmato questa mattina, nella sede della Provincia, a Forlì, un protocollo d’intesa per la presentazione della candidatura del territorio di Forlì e Cesena, insieme, quale “capitale italiana della cultura 2028”.

Lanciata la candidatura congiunta

L’hanno siglato, al termine di una conferenza stampa dedicata ai contenuti dell’accordo, i sindaci di Cesena, Enzo Lattuca, e di Forlì, Gian Luca Zattini. Accanto a loro gli assessori alla Cultura delle due amministrazioni, Camillo Acerbi e Vincenzo Bongiorno, i rispettivi dirigenti del settore e i segretari comunali.

Superate le prime incomprensioni, le amministrazioni dei due Comuni “convengono – come si legge nell’incipit del documento – sull’opportunità di cooperare in maniera coordinata per dare vita a una candidatura che poggi su un unicum territoriale coincidente con il cuore della Romagna, espressione di una storia e di una cultura che meritano di essere narrate e conosciute a livello nazionale”. Una candidatura “aggregativa e non divisiva”.

“Candidatura di territorio”

“È una candidatura non di patrimonio monumentale, ma di territorio”, ha sottolineato il sindaco di Forlì Zattini, accennando al coinvolgimento e ai benefici per tutti i Comuni della Provincia, dal “valore incommensurabile, come avvenne a Pistoia, capitale della cultura 2017″.

“Opportunità per entrambe le città”

“Abbiamo condiviso – ha detto il sindaco di Cesena Lattuca – che la coincidenza per cui le due amministrazioni comunali, all’insaputa l’una dell’altra, avessero intrapreso lo stesso percorso, ben lungi dal dare vita a una competizione di campanile, dovesse essere vista come un’opportunità per entrambe”. Il prossimo 17 aprile, ha reso noto Lattuca, “avremo un incontro con la Regione. Contiamo sul suo sostegno, evitando che si facciano avanti altre candidature“.

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La conferenza stampa

“Meno costi e più chances

“Mi sono sempre detto che, se fossimo stati intelligenti, avremmo intrapreso il percorso per una candidatura congiunta, e così è stato”, ha commentato l’assessore alla Cultura cesenate Camillo Acerbi. “Questo – ha aggiunto – ci permette un’economia di scala per quanto riguarda i costi e una moltiplicazione delle chances di risultato. Il percorso è importante, anche perché Forlì e Cesena sono due città complementari: noi abbiamo il grande patrimonio della Biblioteca Malatestiana, mentre Forlì ha i Musei San Domenico”.

“Barzelletta se divisi”

“Una collaborazione a questi livelli fra le due città non si era mai vista”, ammette Vincenzo Bongiorno, assessore alla Cultura di Forlì. La Romagna è la patria della cooperazione. Saremmo stati una barzelletta presentarci divisi, invece la buona politica ha prevalso. Forlì non può prescindere da Cesena e viceversa. Con questo protocollo abbiamo posto basi forti per il presente, ma anche per il futuro”.

La firma del protocollo

Spese divise alla pari

“Nel protocollo – è entrato nei dettagli Luca Uguccioni, segretario generale del Comune di Forlì – non sono previste dotazioni finanziarie, ma il principio che l’impegno economico sarà diviso alla pari. Nel prendere atto che la candidatura potrà essere presentata dal rappresentante di un solo Ente, le parti prevedono che la stessa sia presentata dal Comune di Forlì per conto di entrambe le amministrazioni”.

Comitato promotore, Comitato scientifico e Struttura tecnica di supporto

Uguccioni si è poi soffermato sui “tre organismi che saranno costituiti per organizzare la candidatura”. Ci sarà innanzitutto un Comitato promotore composto dai sindaci e dagli assessori alla Cultura dei due Comuni e dal presidente del Comitato scientifico. Sarà quindi costituito un Comitato scientifico composto da alcuni membri, in numero ancora non definito, con designazione congiunta da parte dei due sindaci. Spazio infine a una Struttura tecnica di supporto composta dai segretari generali, dai dirigenti alla cultura e turismo, dai referenti del servizio progetti strategici dei due Comuni, dai capi ufficio stampa, con possibilità di coinvolgimento simmetrico di altri dipendenti comunali su specifiche.

Uguccioni, citando il protocollo ha spiegato che “al Comitato promotore spetta: elaborare gli indirizzi generali, definire e supervisionare le linee progettuali di fondo, individuare le scelte metodologiche, strutturare le linee generali della strategia comunicativa. Il Comitato scientifico procede al coordinamento scientifico delle linee di candidatura e sul relativo programma di eventi e attività, ispirando strategie, proposte e idee per la realizzazione del progetto di candidatura. La Struttura tecnica infine opera a supporto tecnico amministrativo del Comitato promotore e del Comitato scientifico”.

Le tappe

Il ministero della Cultura ha indetto la procedura di selezione per il conferimento del titolo di “Capitale italiana della cultura 2028” lo scorso 4 aprile. Gli Enti interessati dovranno presentare una manifestazione di interesse scritta entro il prossimo 3 luglio. In seguito, saranno tenuti a inviare il dossier di candidatura, comprensivo di titolo, progetto culturale, organo responsabile del progetto, valutazione di sostenibilità economico-finanziaria e obiettivi perseguiti, con i relativi indicatori, entro il 25 settembre prossimo. Le candidature saranno valutate da una Giuria, composta da sette esperti indipendenti del mondo della cultura, delle arti, della valorizzazione territoriale e turistica, che esaminerà i progetti pervenuti per poi selezionare tra questi le dieci città finaliste entro il 18 dicembre. Entro il 27 marzo 2026, la Giuria proporrà al ministro della Cultura la candidatura ritenuta più idonea a essere insignita del titolo di “Capitale italiana della cultura 2028”, che godrà di un contributo di un milione di euro per la realizzazione delle attività progettate nel dossier.