Patrignani (Confcommercio Cesena): “Operazione capitale della cultura, coinvolgere i privati nel gioco di squadra”

Mettere in campo un'azione congiunta, tra tutti gli attori in campo. Questa l'indicazione di Patrignani

Nella foto, il presidente della Confcommercio cesenate, Augusto Patrignani
Nella foto, il presidente della Confcommercio cesenate, Augusto Patrignani

L’intervento dell’associazione dei commercianti sulla candidatura di Forlì e Cesena insieme come capitale della cultura 2028

Straordinaria opportunità

La presentazione della candidatura unitaria a capitale della cultura 2028 da parte di Forlì e Cesena è una straordinaria opportunità per la valorizzazione culturale e artistica di tutto il territorio della provincia integrata. Lo rimarca Confcommercio cesenate in un comunicato inviato oggi alla stampa.

Straordinario banco di prova

“Valutiamo molto positivamente la stipula del protocollo fra i due Comuni – dice il presidente Patrignani (nella foto) – con Forlì capofila e Cesena affiancato paritariamente. Si tratta di una candidatura che deve coinvolgere tutte le forze del territorio come straordinario banco di prova per affermare le risorse culturali della provincia e più estesamente della Romagna, che Forlì e Cesena degnamente rappresentano. Già gareggiare per questo importantissimo riconoscimento, ottenendo il quale la visibilità di Forlì e Cesena su tutto il Paese sarebbe eccezionale, è un fatto molto importante e fornisce l’occasione per migliorare l’offerta nei suoi punti di criticità e consolidarla nei suoi punti di forza dalla Biblioteca Malatestiana di Cesena ai Musei di San Domenico di Forlì”.

Aprire un grande confronto partecipato

“Fondamentale che il raccordo stabilito nel protocollo tra i due Comuni – prosegue Patrignani – si concretizzi in un’azione congiunta che affianchi e congiunga le rispettive eccellenze in una logica unitaria. In questa fase di presentazione della candidatura l’occasione è propizia per aprire nelle città un grande confronto partecipato, coinvolgendo anche le organizzazioni di rappresentanza in modo che cultura ed economia siano strettamente correlate, dal momento che la cultura non è un bene immateriale, ma si deve legare allo sviluppo di un territorio”.

Vicinanza tra i due Comuni, oltre le etichette

“Ci sono imprese che operano nel settore artistico e culturale nel territorio provinciale – mette ancora in luce il presidente Patrignani – arricchendo l’offerta territoriale, in particolare con gallerie d’arte nei centri storici. I privati sono una grande risorsa. Anch’essi debbono essere coinvolte nel percorso della candidatura. Il fatto che Forlì e Cesena si propongano insieme senza barriere e senza la lineetta della denominazione provinciale, per Confcommmercio è un’opportunità per far crescer il raccordo e la vicinanza tra i due Comuni, al di là delle sigle politiche, e nell’ottica di una provincia veramente integrata e coesa in cui il raggiungimento dello stato di co-capoluogo da parte di Cesena si traduca in concreti riconoscimenti”.