Una gambettolese alla maratona di Madrid

Ieri, domenica 27 aprile, Silvia Scrimieri ha fatto la maratona Rock'Roll

Impresa nata per mantenere una promessa. Ieri, domenica 27 aprile, Silvia Scrimieri ha fatto la maratona Rock’Roll

Una promessa mantenuta

La gambettolese Silvia Scrimieri, accompagnata dal figlio Carlo Alberto, maratoneta come lei, si è recata in Spagna, a Madrid, per partecipare e correre domenica 27 aprile, la Maratona RocK’Roll. Quella che poteva sembrare una semplice comunicazione, assume toni diversi conoscendone meglio i particolari. Non si è trattato soltanto di una partecipazione, ma di mantenere una promessa di riconoscenza nei confronti del reparto e di tutto il personale del reparto Scompenso Cardiaco dell’Ospedale Maurizio Bufalini di Cesena.

“Non riuscivo a respirare”

“Tutto è iniziato due anni fa in prossimità delle festività natalizie, spiega la protagonista. Mi trovavo in casa ed ho iniziato a non respirare più senza un apparente motivo. Sono stata costretta a chiamare l’ambulanza, il cui personale ha provveduto subito a mettermi una maschera con ossigeno e cortisone per il trasporto verso l’ospedale. All’arrivo mi hanno ricoverato d’urgenza in terapia intensiva e ho scoperto di avere questo scompenso cardiaco e da lì sembrava che non avrei avuto più la possibilità di correre. Dopo la cura che mi è stata praticata sono riuscita lo scorso anno a partecipare e concludere la maratona di Boston, l’ultima che mi mancava del circuito delle sei più famose maratone (Madrid, Londra, Tokyo, New York, Chicago e Boston).

Una maglietta e un logo per il reparto dell’ospedale Bufalini

Durante le visite di controllo dei medici nel periodo di degenza, avevo manifestato loro la mia volontà di riprendere a correre: ma non se ne parla nemmeno era la loro risposta. Caparbiamente mi sono sentita di affermare che lo avrei fatto indossando una maglietta dedicata a loro. Grazie all’aiuto dell’amica Barbara Salotti che ne ha ideato il logo, ho fatto stampare appositamente la t-shirt che ho indossato durante la maratona (vedi foto). Una promessa di riconoscenza mantenuta in segno dell’incredibile affetto e della professionalità con cui sono stata seguita, in un periodo in cui si tende spesso a mettere in evidenza purtroppo solo i difetti nelle strutture ospedaliere, che avranno anche delle lacune, ma non tutte”.