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Gran Bretagna: via libera della Camera dei Comuni alla legge sul suicidio assistito
Ora la normativa passa alla Camera dei Lord
Il commento delle associazioni pro vita: “Non vengono protette le persone vulnerabili”
Un passo verso il suicidio assistito, per pochi voti
Con una maggioranza risicata di 23 voti, 314 contro 291, la Camera dei Comuni, la camera bassa del parlamento di Westminster, ha dato il via libera alla legislazione che apre al suicidio assistito, il “Terminally Ill Adults (End of Life) Bill”.
Ora passa alla Camera dei Lord
La nuova normativa, che prevede che adulti maggiorenni malati terminali, con un’aspettativa di vita di sei mesi e la capacità di intendere e di volere, possano chiedere di morire dopo che due medici hanno dichiarato che hanno diritto al fine vita e non sono stati sottoposti a pressione o coercizione, verrà adesso esaminata dalla “Camera dei Lord” che ha il potere di emendarla ma non di fermarla. Anche se i Lord possono rimandare più di una volta la legge ai Comuni, non possono, però, fermarla in modo definitivo.
Questa legge non protegge le persone vulnerabili, dicono dalle associazioni pro vita
“Questa è una legislazione profondamente sbagliata e pericolosa che, dallo scorso novembre, è stata resa anche peggiore con la rimozione di importanti garanzie”, ha dichiarato Gordon Macdonald, direttore di “Care Not Killing”, una delle associazioni britanniche del movimento per la vita. “Questa legislazione non protegge persone vulnerabili e portatori di handicap dall’obbligo di chiedere il fine vita. Il “Terminally Ill Adults (End of Life) Bill” è stato modellato sulla legislazione in vigore nello stato dell’Oregon dove una maggioranza di coloro che hanno messo fine alla loro vita, negli ultimi anni, hanno parlato di paura di essere un peso per le loro famiglie e per chi li cura e della preoccupazione di essere anche un carico dal punto di vista economico”.
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