Diocesi
Dal governo un milione e 800 mila euro per l’ex falegnameria di palazzo Ghini
Vi troveranno posto l'archivio storico della Diocesi e la biblioteca diocesana. L'intervento è stato finanziato per il costo totale
La notizia è stata data questa mattina durante una conferenza stampa tenutasi nei locali della curia diocesana
L’annuncio dell’onorevole Alice Buonguerrieri
Il governo presieduto da Giorgia Meloni ha messo a disposizione della Diocesi di Cesena-Sarsina un milione e 800 mila euro. La notizia è stata data questa mattina durante una conferenza stampa convocata per l’occasione. Inoltre, ha aggiunto l’onorevole Alice Buonguerrieri che si è adoperata per fare giungere il finanziamento, “in una call di questa mattina da palazzo Chigi mi hanno fatto sapere che proprio oggi è stato disposto un bonifico per il 50 per cento dell’importo sul conto corrente ad hoc aperto dalla Diocesi. E il finanziamento è stato assicurato per l’intera cifra necessaria a coprire l’intervento, vista la bontà del progetto e la ricaduta culturale sull’intero territorio cesenate”. Da subito, a questo punto, è possibile partire con i lavori su un progetto realizzato dallo studio Morri di Rimini. Lavori per i quali, ha detto l’economo diocesano, don Marco Muratori, occorrerà almeno un anno. Un’ipotesi di termine potrebbe essere la fine del 2026, “salvo intoppi che oggi non sono prevedibili”, ha tenuto a precisare don Muratori.
Il progetto risale a 25 anni fa. Un paio i tentativi con altri governi andati a vuoto
“Il progetto risale a oltre 25 anni fa – ha fatto presente monsignor Ernesto Giorgi, vicario episcopale per l’economia – e la direzione di palazzo Ghini aveva tentato senza successo per due volte di poter attingere ai fondi statali destinati alla cultura, con governi di varia composizione, anche perché andavano in crisi proprio quando ormai eravamo in dirittura d’arrivo. Ora il progetto, grazie anche all’interessamento dell’onorevole Alice Buonguerrieri, è stato valutato degno di finanziamento e a breve saranno espletati tutti gli adempimenti per dare l’inizio ai lavori”.
Restauro e ristrutturazione dell’ex falegnameria
Nel dettaglio, si tratta del completo restauro e ristrutturazione dell’edificio denominato ex-falegnameria posto all’interno della corte di palazzo Ghini e confinante con il complesso della Malatestiana. “L’edificio è costituito da un piano terra e un piano parziale sopra terra – ha aggiunto don Giorgi – per una superficie di circa 500 metri quadrati. L’intervento prevede la realizzazione al piano terra di una reception, di un locale di deposito e lavorazione dei documenti e dei volumi in arrivo, di una ampia sala di lettura e consultazione, oltre a servizi e locali tecnici”.

Il valore del patrimonio culturale
La consapevolezza del valore del patrimonio culturale ha da tempo spinto la Cei a consistenti interventi in questo settore: promuovendo formazione del personale, informatizzazione, catalogazione, conservazione e fruizione. Lo ha fatto presente il professor Marino Mengozzi, direttore dell’ufficio diocesano di arte sacra. “Il patrimonio archivistico e bibliografico della Diocesi ha le sue radici nel Concilio di Trento (1545-1563), che mette al centro la conservazione dei documenti, la compilazione di registri anagrafici e il problema della formazione dei sacerdoti, del cursus studiorum dei chierici e dei seminaristi, della loro preparazione culturale. Di qui la nascita dei seminari (a Cesena nel 1569, a Sarsina nel 1643), come luoghi privilegiati per educare sacerdoti all’altezza di una rinnovata evangelizzazione, e delle biblioteche, in continua espansione grazie ai lasciti testamentari di vescovi e sacerdoti: raccolte librarie che spaziano dalla classicità ai testi sacri, dalla letteratura alla teologia e alla filosofia, dalla catechistica alla pastorale, dal diritto canonico al civile, dalla storia alla geografia, dalla matematica alla scienza e alle arti”.
L’archivio diocesano
L’Archivio diocesano è costituito da documenti e faldoni che coprono oltre 700 metri lineari di scaffalature. “Per ragioni di tutela – ha aggiunto Mengozzi – nel 2010 il vescovo Antonio Lanfranchi decretò di raccogliere in un’unica sede gli archivi delle Curie di Cesena e di Sarsina, quelli storici delle parrocchie e di altri Enti ecclesiastici: cosicché i parroci conservano soltanto i libri correnti dei sacramenti (battesimi, cresime, matrimoni, morti). Conserva atti e registri prodotti nei secoli dall’attività amministrativa e pastorale della Diocesi (vescovo, curia, parrocchie, realtà varie), ma è anche un organismo vivo al servizio sia dell’Ente proprietario che della città e della comunità di coloro che sono impegnati nella ricerca storica e nelle indagini scientifiche”.
Il documento più antico
Il documento più antico è una pergamena del 1042 – firmata dal vescovo Giovanni e dall’arcivescovo di Ravenna Gebeardo di Eichstätt – che ci informa sull’istituzione della vita comune del clero e sulla fondazione del Capitolo della cattedrale: il testo è importante in quanto nel preambolo è ravvisabile una teologia cesenate del corpus mysticum della Chiesa. Si tratta di una miniera d’informazioni di varia natura: anagrafica, religiosa, amministrativa, storica, geografica, architettonica, artistica, culturale, sociologica.
La biblioteca diocesana conta oltre 30 mila volumi
La Biblioteca diocesana è in continuo incremento grazie a lasciti di sacerdoti e laici, vanta 30.000 volumi. Da segnalare: un Breviarium Romanum in pergamena, di 532 carte, datato 1451 e firmato dal canonico Pietro Antonio di Oddone di Giovanni Tuti, conterraneo del vescovo Antonio Malatesti di Fossombrone, vescovo di Cesena (1435-1475), grande amico di Malatesta Novello; sette preziosi Corali miniati, realizzati a Cesena alla fine del XV secolo su commissione del vescovo Giovanni Venturelli (1475-1486) e dei canonici della cattedrale, depositati temporaneamente presso la Malatestiana durante la I guerra mondiale. I fondi antichi (908 edizioni per Cesena, 780 per Sarsina) custodiscono 12 incunaboli (5 di Cesena, 7 di Sarsina) con opere di due dei maggiori maestri francescani duecenteschi di Teologia, Alessandro di Hales e Riccardo di Mediavilla, e di un famoso maestro di grammatica del Duecento, Alexander de Villedieu.
L’intitolazione al vescovo Gianfranceschi
L’Archivio e la Biblioteca saranno intitolati, ha svelato Mengozzi, ad Augusto Gianfranceschi, vescovo di Cesena nel ventennio 1957-1977, artefice della stagione post conciliare e dell’acquisto di Palazzo Ghini.
Il saluto dell’arcivescovo Caiazzo
Il vescovo Antonio Giuseppe non ha potuto prendere parte alla conferenza stampa per sopraggiunti impegni che si sono sovrapposti. Non è voluto lo stesso mancare all’appuntamento cui ha fatto pervenire un suo scritto. Di seguito pubblichiamo il testo.
Carissimi, saluto tutti e santa giornata a voi.
Sono davvero tanto dispiaciuto di non poter partecipare alla conferenza stampa di questa mattina. Purtroppo la sovrapposizione di alcune date improrogabili mi hanno impedito di essere oggi tra voi. Ci tenevo ad essere almeno presente attraverso questo messaggio per parteciparvi tutta la mia soddisfazione e il mio grazie per il finanziamento concesso dal governo alla Diocesi di Cesena-Sarsina per la realizzazione dell’archivio e della biblioteca che verranno realizzati nel complesso di palazzo Ghini, nei locali della cosiddetta falegnameria.
Mi è parso di capire che questo finanziamento è stato inseguito per lunghi anni. Quindi, ringrazio doppiamente chi si è speso per questo traguardo raggiunto. Da parte della nostra Chiesa assicuro che faremo del nostro meglio per arricchire non solo la Diocesi, ma anche la città di Cesena di strumenti per lo studio e la consultazione storica. La Chiesa conserva da sempre una memoria che è parte viva della storia di genti e territori. E questo vale anche per i territori ricompresi in quello di Cesena-Sarsina.
Ancora grazie a tutti per quanto realizzato. Ora cercheremo di valorizzare al meglio il nostro patrimonio a servizio di tutta la comunità.
Buon lavoro e a presto.
don Pino, arcivescovo