Cesenatico
Cesenatico. Al bagno Ines il punto su una stagione “anomala”
Stamane la conferenza stampa promossa dai patron delle due catene romagnole dedicate al turismo per le famiglie
Accorpare le strutture ricettive medio-piccole che non hanno la forza di sostenere grandi investimenti. A proporlo è stato Andrea Falzaresi, presidente della catena alberghiera Club Family Hotel, stamane martedì 19 agosto alla conferenza stampa ospitata sulla terrazza del bagno Ines di Cesenatico per fare il punto sulla stagione turistica in corso, una stagione definita “anomala”.
Al bagno Ines il punto sulla stagione turistica in corso
Oltre all’imprenditore e a Gianluca Scialfa, presidente della catena alberghiera Color Holiday – anche questa attiva nel settore del turismo dedicato a famiglie e bambini – c’erano il sindaco di Cesenatico Matteo Gozzoli, l’assessora regionale al Turismo Roberta Frisoni, Terzo Martinetti presidente di Glamping Cesenatico e Alfonso Maini, presidente di Adac Federalberghi. Le due catene dirette da Scialfa e Falzaresi hanno registrato buoni risultati nella settimana di ferragosto, dentro una stagione difficile nonostante la quale il loro bilancio complessivo, spiegano, è per ora soddisfacente. Le strutture, hotel e villaggi distribuiti tra Riccione e Lido di Classe – 900 camere complessivamente per il gruppo Color Holiday, 1400 per il Club Family Hotel – hanno lavorato a due velocità, quella del tutto esaurito ferragostano e quella altalenante di giugno e luglio. Per le prossime settimane si dicono ottimisti.
Una stagione anomala.
Dal lunedì al giovedì le spiagge sono vuote, è il ritornello degli operatori a controcanto dei numeri. E in attesa dei dati di luglio (giugno e in generale il primo semestre segnalavano una flessione) la stagione dai toni minori è segnalata anche dal ritardo delle prenotazioni per agosto che, spiega Gianluca Scialfa “sono arrivate a ridosso di ferragosto mentre nella stagione 2024 a luglio era già stato tutto venduto”.
Quale direzione dare al turismo balneare romagnolo?
“La nostra risposta alla crisi del “prodotto turistico Romagna” – ha detto Andrea Falzaresi – è nel potenziamento dei servizi: pediatra, baby sitter, noleggio biciclette, ingresso ai parchi divertimento e così via”. Club Family Hotel ospita gratuitamente i figli fino ai 18 anni. Una dimensione che nessuna delle piccole e medie strutture di cui si compone tipicamente l’offerta turistica balneare romagnola può sostenere. Quale direzione prendere allora per dare un futuro alla nostra riviera? ha detto Giancluca Scialfa. “Siamo criticati per i piccoli spazi con pochi servizi. Vogliamo mettere mano al piano urbanistico per capire cosa fare delle piccole strutture? Appartamenti? Alloggi per i dipendenti? Chiuderle? Oppure farne accorpamenti per strutture ricettive più all’avanguardia, con tanti spazi, tanti servizi e una direzione. Se vogliamo dare alla nostra riviera un futuro internazionale la direzione è questa, ci dobbiamo adeguare”. La medicina per rilanciare il “Prodotto turistico Romagna” secondo gli imprenditori è il rinnovamento.
Gozzoli: La Bokestein? Mancano i decreti attuativi
“Di fronte ai dati c’è da aprire una riflessione su scala nazionale – ha detto il sindaco Matteo Gozzoli –. Siamo di fronte ad un prodotto che deve essere innovato, pur sapendo che Cesenatico rimane per la stragrande maggioranza una località balneare che però deve ampliare i servizi anche negli altri mesi dell’anno. I dati registrati in primavera e a maggio fanno ben sperare. Nessuno però ha la sfera di cristallo – ha aggiunto il primo cittadino -. La stagione 2024 ha dovuto combattere con la mucillaggine, ma quella in corso sotto il profilo della qualità dell’acqua è stata una delle migliori. Non si può ignorare il tema economico, le famiglie vivono un momento di grande difficoltà a causa di una forte inflazione non accompagnata dall’adeguamento dei salari. Invece, che i turisti non vengono in Romagna perché le spiagge costano troppo è una semplificazione superficiale. Forse noi negli ultimi anni ci siamo concentrati troppo sul tema della promozione e poco sul prodotto che vogliamo esportare in Italia e all’estero. E in merito all’arenile ci siamo confrontati più volti con l’assessore Frisoni sul tema delle concessioni. Mancano ancora i decreti attuativi, qui si gioca una fetta importante”.
Frisoni: la sfida del dialogo tra la finanza e la piccola-media impresa
“La nostra Regione ha sempre cercato di alzare l’asticella – ha sottolineato l’assessora regionale Frisoni -. Il tema dell’innovazione non nasce dal dibattito scaturito in luglio. Già da assessore all’Urbanistica di Rimini avevo seguito la rioualificazione del waterfront riminese, così come avvenuto sul lungomare di Cesenatico. Si è trattato di un processo voluto. Ora la grande sfida è che tutto il prodotto, hotel, spiagge e commercio, tenga il passo con le nuove esigenze. Dobbiamo fare in modo che tutti i pezzi facciano quello scatto per reggere i prossimi 10, 20 o 30 anni. Uno di questi tasselli è sicuramente la riqualificazione delle strutture ricettive ma soprattutto è da rivedere il servizio in spiaggia. Trasformare la Bolkestein in opportunità cercando di mantenere il buono che c’è già. Poi c’è la gamba della finanza, perché stiamo parlando di dinamiche da grande industria. La vera sfida è il dialogo tra la grande finanza e la piccola-media impresa”.
Terzo Martinetti: salvaguardare il valore delle piccole imprese
La pensioncina come fa a parlare con un fondo? si è chiesto Alfonso Maini, presidente di Adac che raccoglie 200 delle 300 strutture ricettive presenti a Cesenatico. “Abbiamo un prodotto stanco mentre il turista è cambiato – ha commentato Maini -.Rilanciare chiede uno sforzo importante, ne riparleremo a ottobre al convegno che abbiamo organizzato al Grand Hotel Da Vinci su questo argomento, dobbiamo far sì che i singoli imprenditori capiscano, siamo al punto di non ritorno. Penso che il 2025 sarà l’anno di svolta”.
Terzo Martinetti, presidente di Glamping Cesentico che con le sue mille tra case mobili e piazzole porta l’esperienza del turismo extra alberghiero, ha segnalato un fatturato cresciuto dai 4 milioni di dieci anni fa a quello di oggi di 12 milioni. “Cerchiamo di rispondere alle richieste dei turisti ma facciamo le cose con la nostra capacità di fare – ha osservato -. Il valore aggiunto delle piccole imprese è da salvaguardare insieme alla capacità di salvaguardare i temi generali. C’è bisogno di fare uno sforzo collettivo”.
Auspicando che il troppo grande non fagociti il troppo piccolo.