Dall'Italia
La storia di Pascoli sbarca al festival di Venezia
Un cast d'eccezione per una pellicola che narra le vicende del più famoso poeta romagnolo
Una pellicola che da ottobre sarà al cinema e poi su Raiuno
Il romanzo famigliare di Giovanni Pascoli
L’82esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia è iniziata mercoledì scorso. Domani (domenica 31 agosto) verrà proiettato, all’interno della sezione “Confronti delle Giornate degli Autori”, un film molto significativo per la Romagna. Il lungometraggio in questione si intitola “Zvanì – Il romanzo famigliare di Giovanni Pascoli” e narra la vita privata e artistica di Giovanni Pascoli, chiamato in dialetto romagnolo “Zvanì”. Si tratta del più famoso poeta romagnolo di tutti i tempi e, in generale, di uno dei più importanti autori della letteratura italiana.
Sarà al cinema e su Raiuno
Dopo essere stato presentata al Lido, la pellicola uscirà al cinema il prossimo 2 ottobre e verrà trasmessa da Raiuno molto probabilmente in autunno. La scelta di presentare il lungometraggio a Venezia proprio quest’anno non é casuale. Il 31 dicembre di quest’anno cadrà il 170esimo anniversario della nascita del vate romagnolo (avvenuta il 31 dicembre 1855 a San Mauro di Romagna, oggi San Mauro Pascoli).
Cast di prim’ordine
Il cast artistico di “Zvaní” è di prim’ordine. Il regista è Giuseppe Piccioni, vincitore, tra gli altri premi, di due David di Donatello (miglior film e miglior sceneggiatura) nel 1999 per il capolavoro “Fuori dal mondo”. Per interpretare Pascoli è stato chiamato il giovane Federico Cesari, salito agli onori della cronaca per essere stato il protagonista dell’acclamato telefilm italiano “Skam Italia”. Ad affiancarlo ci sono Riccardo Scamarcio, Liliana Bottone, Luca Maria Vannuccini, Benedetta Porcaroli (l’interprete della Madonna in “Vangelo secondo Maria”, diretto da Paolo Zucca nel 2023) e Margherita Buy, l’attrice ad aver vinto il maggior numero di David di Donatello (sette, assieme a Sophia Loren) e di Nastri d’argento (otto).
Si parte del 6 aprile 1912, il giorno della morte del poeta
Il film inizia dal 6 aprile 1912, giorno della morte del poeta a Bologna. In quell’occasione un treno parte dal capoluogo emiliano per le sue esequie. Il viaggio diventa simbolico, in quanto il corpo di Pascoli viene onorato da tutta l’Italia dell’epoca: i parenti, gli amici, gli studenti e le autorità. Attraverso i ricordi della sorella Maria (soprannominata “Mariù”), il film incomincia a narrare le vicissitudini vissute dal poeta sammaurese, che vivono un momento drammatico nell’assassinio del padre Ruggero. Il delitto avviene il 10 agosto 1867 (con Pascoli dodicenne), quando il genitore del poeta viene raggiunto da una fucilata mentre torna a casa da Cesena. Nonostante la celebrazione di tre processi e i forti sospetti della famiglia nei riguardi di una persona, non si venne mai a sapere né il movente e neanche l’autore di questo omicidio.
Il rapporto con Carducci e le sorelle Ida e Maria
Come viene mostrato nel lungometraggio, l’evento destabilizza il “nido familiare” (usando la terminologia con la quale Pascoli definiva la sua famiglia) e contribuisce a forgiare il carattere poco spensierato di Pascoli. Successivamente, Pascoli prosegue la sua brillante carriera accademica e poetica, che culmina nell’incontro a Bologna con il premio Nobel Giosuè Carducci. Il vate di Pietrasanta diventa un mentore per “Zvanì” e, nel 1906, gli succede alla cattedra di letteratura italiana dell’università di Bologna. La pellicola offre uno sguardo privilegiato allo stretto rapporto di Giovanni Pascoli con le due sorelle Ida e Maria. Mentre la prima si sposa e va ad abitare lontana dai fratelli (spezzando ancora di più il “nido”), la seconda vive con il famoso fratello fino alla morte di quest’ultimo.