Cesena
Danza e monologhi, ieri ricca serata per “Fu.Me.”
All'ex Gil e al Bonci. Le recensioni
Due spettacoli per il festival “Fu.Me.” ieri a Cesena.
“Hit out”: quando il salto con la corda diventa danza
Mercoledì 10 settembre, alle 19,30, nella palestra dell’ex Gil (Gioventù italiana del littorio) di Cesena, quattro giovani danzatrici, Sissj Bassani, Martina Piazzi, Camilla Neri, Francesca Pizzagalli, si muovono con perfetta simmetria, saltando con la corda: un’operazione apparentemente solo atletica diventa, grazie a piccoli ma efficaci interventi coreutici, un vero balletto, di Secondo Parini, con cui le interpreti esprimono ribellione, speranza, lotta contro la sopraffazione. Il contesto aiuta: la palestra, con i suoi spazi ampi ma non dispersivi, e il pubblico, riunito a ferro di cavallo attorno alle ragazze, rendono l’esperienza di grande interesse.
Il momento è breve (dura circa mezz’ora), ma fisicamente molto intenso: è stato preceduto da un saluto degli assessori del Comune di Cesena, Camillo Acerbi (Cultura) e Giorgia Macrelli (Politiche giovanili), che hanno ricordato come il luogo in cui si trovava il pubblico rientri in un vasto progetto di riqualificazione. Da una parte, con fondi europei, si riscoprono edifici rifiutati perché ricordo di dittature; dall’altra, con fondi europei e nazionali, si utilizzano quegli spazi per i giovani, per fare sì che le palestre dell’ex Gil vengano utilizzate maggiormente dai numerosi studenti che gravitano ogni giorno nell’area. È sempre bello quando un tassello della memoria di una città viene riportato alla luce: ci permettiamo di esprimere all’Amministrazione comunale la speranza che lo stesso possa avvenire con le mura malatestiane, con l’antico lazzaretto, con il Parco della Rimembranza, altri luoghi identitari della città, malandati e quasi dimenticati.
“Eight”: monologhi scelti dal pubblico
Sempre ieri sera, alle 21, sul palcoscenico del Teatro Bonci va in scena “Eight”, primo testo (2008) di Ella Hickson (nata nel 1985), pluripremiata autrice inglese. Di fronte agli spettatori, otto personaggi in 25 secondi presentano in modo essenziale la loro storia. Saranno gli spettatori stessi a decidere i quattro monologhi che verranno recitati, in base al poco che avranno ascoltato in quella brevissima presentazione. È una riflessione sui rapporti umani, sulla difficoltà di instaurare legami, sul fatto che molte, troppe volte, noi decidiamo in base a decisioni prese in una frazione microscopica di tempo.
Nella sera di mercoledì 10 (repliche oggi, giovedì 11, alle 19 e alle 21,30) sono andati in scena quattro personaggi che, ciascuno a suo modo, riflettono sulla solitudine moderna: il gallerista d’arte, omosessuale, che deve affrontare il suicidio del suo compagno; la madre single che cerca di fare passare un bel Natale ai suoi figli; la giovane donna che, pur convivendo col suo compagno, lo tradisce ed è da lui tradita; il ricco speculatore statunitense che sopravvive a un attacco terroristico e perde la memoria. La scena è estremamente spoglia, con pochi oggetti a ravvivarla: la scelta è positiva, perché permette di concentrarsi sulle battute dei personaggi. Michele Di Giacomo, direttore artistico di “Fu.Me.”, dirige lo spettacolo e il risultato è davvero interessante: verrebbe voglia di tornare a ogni replica per assistere alle nuove scelte degli spettatori e scoprire quali altre storie possano prendere vita sul palcoscenico. In fondo, è quel che il teatro fa da 25 secoli.
I prossimi fuochi
Prossimo appuntamento per “Fu.Me.”: “Nascondevo ghiaccio sotto le mie ardenti carezze”, venerdì 12 alle 21 al Teatro Bonci. Il festival si concluderà con gli spettacoli di sabato 13 (“Altri libertini”) e domenica 14 (“Caccia ‘l drago”), sempre al Teatro Bonci alle 21. Informazioni: biglietteria.fumefestival@gmail.com.