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RAPPORTO ISTAT

Scuola in Emilia-Romagna, precariato e accessibilità degli istituti nuove sfide del 2019

Mancano all’appello soprattutto docenti di matematica, fisica ma anche tecnici di laboratorio, prof di disegno, lingua straniera e latino

Scuola in Emilia-Romagna, precariato e accessibilità degli istituti nuove sfide del 2019

"In Emilia-Romagna soltanto il 46,8 per cento delle scuole risulta accessibile dal punto di vista delle barriere fisiche: la situazione è migliore rispetto alla media nazionale e in linea con il Nord del Paese, stanno peggio al Sud con appena il 22 per cento degli istituti che ha risolto il problema delle barriere architettoniche". A denunciarlo è Tullia Bevilacqua, segretario generale del sindacato confederale Ugl Emilia-Romagna, che chiarisce come tra le note positive ci sia il fronte informatico. "Nell’85% delle scuole - dice - sono attivate postazioni informatiche adattate alle esigenze degli alunni con sostegno".

Questi alcuni dati contenuti nel rapporto Istat sull’Inclusione scolastica presentato a inizio 2019. E’ la prima fotografia aggiornata delle scuole d’infanzia e delle scuole secondarie di primo e secondo grado. “Ma nella nostra regione non c’è soltanto il problema dell’accesso fisico di studenti e docenti  alle strutture scolastiche, si deve risolvere anche e soprattutto la questione endemica della carenza di personale insegnante  e personale Ata. Qui, come nel resto del Paese, la situazione deve essere ancora risolta”, prosegue Bevilacqua riprendendo i dati del rapporto Istat secondo cui gli insegnanti di sostegno sono circa 156 mila, con un rapporto di 1,5 alunni per insegnante, con una maggiore dotazione di docenti al Sud (1,3 alunni per insegnante), mentre nel Centro il valore sale a 1,4 e al Nord del Paese e in Emilia-Romagna a 1,6. Complessivamente, il 36 per cento degli insegnanti per il sostegno viene selezionato dalle liste curriculari poiché la graduatoria degli insegnanti specializzati per il sostegno non è sufficiente a soddisfare la domanda.

In generale, il precariato scolastico è tutt’altro che sconfitto e lo scorso anno sono stati 37 mila posti non coperti. Le richieste di docenti sono numerose soprattutto a Nord e in  Emilia Romagna sono ancora scoperte, complessivamente, quasi 1.500 cattedre e 700 posti di sostegno. Soltanto il 33 per cento dei posti promessi dal ministero per la definitiva messa a ruolo in Emilia-Romagna. Mancano all’appello soprattutto docenti di matematica, fisica ma anche tecnici di laboratorio, prof di disegno, lingua straniera e latino.

Complessivamente, all’inizio di questo anno scolastico, il Miur ha stimato che 6 cattedre su 10 in Italia sarebbero rimaste scoperte per la mancanza di docenti di ruolo da assumere. Lo stesso ministero ha chiesto e ottenuto dal governo  più di 57mila  nuove assunzioni ma appena il 43,8 per cento sono state realmente effettuate. “Come sindacato facciamo appello al ministero dell’Istruzione di consentire  la possibilità di assumere nuovi insegnanti di sostegno con contratti a tempo indeterminato  per materne ed elementari secondo il  contingente di posti assegnato  dall’Ufficio scolastico alle province dell’Emilia-Romagna. Lavoro e sicurezza nel luogo d’impiego, in tutti gli istituti scolastici, devono essere le sfide da vincere anche nella nostra regione nel 2019”: è l’auspicio del segretario generale del sindacato confederale Ugl Emilia-Romagna.

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