Al via lavori per 2,5 milioni di euro per la rete e gli scarichi di fognatura bianca

I fondi dall'ordinanza commissariale 35 del 2024

Alluvione maggio 2023 a San Rocco (foto: Sandra e Urbano fotografi, Cesena)

A quasi due anni dall’alluvione di maggio 2023, non si arrestano i lavori di messa in sicurezza, ripristino e adeguamento del territorio.

Gli interventi finanziati

Il Comune di Cesena fa sapere che un progetto relativo alla rete e agli scarichi di fognatura bianca è stato approvato questa mattina dalla Giunta comunale e finanziato, sulla base dell’ordinanza commissariale 35 del 2024 per l’importo complessivo di 2,5 milioni di euro euro.

L’esecuzione delle opere è prevista in zona San Rocco, dove si procederà con la sostituzione di caditoie esistenti ammalorate e realizzazione di nuove, con parziale riasfaltatura localizzata nelle porzioni di piano viabile ammalorato. Poi in via Fornasaccia, con sistemazione e adeguamento idraulico della rete di fossi esistenti, con funzione di smaltimento indipendente delle acque delle aree agricole limitrofe. In via Biella, sono previsti la sistemazione e l’adeguamento idraulico della rete di fossi esistenti. Compresi inoltre gli scarichi di via Adda (con relativa sistemazione scarico fognatura esistente), di via Battisti (zona Ponte Nuovo), via Zuccherificio, via Pontescolle via Ficchio.

Sulla base di quanto previsto, si procederà entro giugno con l’aggiudicazione e stipula del contratto di appalto, ed entro il 30 giugno 2026 con l’ultimazione dei lavori

Lattuca: “Miglioramenti e prevenzione”

“La messa in sicurezza idrogeologica del territorio – commenta in una nota il Sindaco Enzo Lattuca – rappresenta una priorità assoluta, alla base di molte delle progettualità avviate quasi subito dopo l’emergenza, in corrispondenza del tratto urbano del fiume Savio. Con questo progetto, che riguarda interventi sulle fognature e sulle valvole antiriflusso, affrontiamo i nuovi scenari emersi dopo maggio 2023, individuando i punti critici su cui intervenire per ripristinare la funzionalità idraulica compromessa e per potenziare la capacità di risposta del reticolo di scolo delle acque pubbliche. Si tratta di interventi fondamentali, non solo per prevenire i rischi legati a piene o esondazioni del fiume Savio, ma anche per fronteggiare fenomeni meteorologici estremi come le cosiddette bombe d’acqua”.