Campo estivo in Alta Valle del Savio per il “Garibaldi-Da Vinci”

Si è svolto dal 16 al 27 giugno. La dirigente: "Occasione preziosa per rafforzare il legame tra i giovani e il territorio"

Il gruppo in scampagnata

Dalle lucciole al Monte Fumaiolo.

Campo estivo per venti studenti

Si è concluso ieri il campo estivo organizzato dall’Istituto tecnico Garibaldi-Da Vinci con indirizzi Agraria agroalimentare agroindustria e Costruzioni ambiente e territorio, che ha visto la partecipazione di 20 studenti e studentesse del biennio. “Un’iniziativa – fa sapere la dirigente Luciana Cino – che ha saputo coniugare apprendimento, esperienze pratiche e scoperta del territorio, confermando il valore dell’educazione sul campo come strumento per crescere e conoscere. Questo è lo spirito della nostra comunità educativa che il professor Federico Corbara e la coordinatrice del convitto Monica Boccuzzi hanno saputo incarnare, accompagnando gli studenti giorno e notte attraverso tante esperienze”.

La prima settimana

Il campo estivo si è articolato in due settimane dense di attività. Nella prima, dal 16 al 20 giugno, gli studenti hanno soggiornato presso l’Astro Camp di Verghereto, vivendo giornate dedicate alla scoperta della fauna e del paesaggio dell’Alta Valle del Savio. Tra i momenti più significativi citatiti dalla dirigente: una lezione con il tecnico faunistico Bacchi sulla fauna selvatica della nostra provincia, con un approfondimento sugli ungulati, un laboratorio pratico di primo soccorso, cartografia, nodi e legature, escursioni tra Montione, Montecoronaro, Ville di Montecoronaro, Monte Fumaiolo, le Cascate dell’Alferello e Bagno di Romagna con la sua celebre fonte solfurea, l’incontro con un esperto del Consorzio della pera cocomerina, presidio Slow Food di Ville di Montecoronaro.

La seconda settimana

La seconda parte del campo si è svolta dal 23 al 27 giugno presso la casa vacanze Il Castello della diga di Ridracoli, all’insegna della biodiversità e delle tradizioni agroalimentari locali. Tra le attività ricordate: laboratori e piccole gare culinarie per cimentarsi nella preparazione di crostate, piadina e tagliatelle, escursione in canoa sull’invaso della diga e incontro con un esperto per approfondire gli aspetti idrici e ambientali del territorio, escursione notturna con osservazione delle lucciole e della fauna selvatica, visita guidata al Museo Idro insieme a Giovanni Betti, guida ambientale escursionistica del Parco nazionale delle Foreste casentinesi.

La preside: “Occasione preziosa”

“L’iniziativa – commenta la dirigente Cino – si è confermata un’occasione preziosa per rafforzare il legame tra i giovani, l’ambiente e le eccellenze del nostro territorio, promuovendo al tempo stesso spirito di collaborazione, autonomia e rispetto per la natura. Siamo certi che gli studenti porteranno a lungo questa esperienza nel cuore“.