Cesena spietato con l’Avellino

Netto 3-0 per i romagnoli sugli irpini che non sfruttano l’ampio possesso palla.

Seconda vittoria casalinga per il Cesena che batte con un perentorio 3-0 l’Avellino. E pensare che il lungo possesso palla degli irpini non ha portato frutti, anzi sono stati i romagnoli a sfondare dopo 27 minuti. In contropiede Shpendi allarga per Ciervo che accentrandosi dal limite dell’area infila la palla nel sette. Un gol da cineteca che spiana la strada ai suoi. Aperta la gara gli uomini di Biancolino si prendono maggiori rischi e il Cavalluccio trova tanti varchi. Shpendi poco dopo la mezz’ora impegna Daffara, poi prima del riposo arriva il raddoppio. Inizialmente sugli sviluppi di un calcio d’angolo, la torre di Frabotta costringe l’ex Rigione alla deviazione sul proprio palo, poi l’arbitro verrà chiamato tre minuti dopo al Var. Dalle immagini emerge un fallo in area proprio di Rigione su Zaro. Nel mentre Ciervo si divora il bis con Daffara bravo a respingere a tu per tu. Dal dischetto quindi Shpendi è glaciale e sigla il raddoppio. La bella parata di Klinsmann sulla punizione pennellata di Insigne manda tutti negli spogliatoi.

La formazione di Mignani è spietata e chiude la pratica al 52’. Ciervo lancia con un bel taglio Blesa, lo spagnolo aiutato da una deviazione insacca scavalcando Daffara. I biancoverdi tentano di riaprire la gara: Suonas e Missori impegnano Klinsmann che blinda la porta da ogni tentativo di rimonta. Prima di uscire dal campo, proprio Shpendi fallisce il poker non sfruttando un assist al bacio di Blesa. Va bene così, finisce in festa per Ciofi e compagni applauditi dai tifosi di casa.

Come sempre lucido e pacata, il tecnico Michele Mignani ha analizzato la gara. “E’ andata bene – ha detto -, a Bari no anche se ci siamo presi più rischi oggi. Per me l’Avellino ha fatto una buonissima partita come noi e il risultato sarebbe potuto essere diverso. Nei primi 25 minuti abbiamo fatto fatica nella lettura tattica perché Insigne ci teneva i riferimenti e non siamo stati bravi ad andarlo a prendere. C’è stato da sporcarsi e abbiamo sofferto in quei minuti. Abbassandoci un po’ abbiamo concesso il palleggio, prendendoci pochi rischi. La squadra è cresciuta, poi gli episodi hanno cambiato l’inerzia della partita.  Con equilibrio abbiamo fatto gol e l’Avellino no”. Qualche attimo di tensione si è avuto nel momento della battuta del penalty, “Shpendi e Blesa sono i due rigoristi. Non si capiva se Shpendi era fuori o meno dal campo per infortunio, al fine di far calciare a Blesa il rigore. Non c’è stata alcuna frizione, poi si son spiegati. Ora mi godo la settimana e poi mi ributto a pensare alla prossima giornata”. I bianconeri ripartono così dopo lo stop di Bari e salgono a quota 23 punti, dietro alla capolista Modena a 25 e al Monza a 24. Proprio in casa dei brianzoli ricomincerà il il campionato dopo la sosta delle nazionali il 23 novembre.

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