Cesenatico
Cesenatico celebra la Giornata della Memoria
Lunedì 27 gennaio una giornata di iniziative per commemorare l'olocausto
Cesenatico, in occasione della Giornata della Memoria, lunedì 27 gennaio ricorda le vittime dell’Olocausto e l’orrore della guerra nazifascista con una commemorazione e con la proiezione del film JoJo Rabbit
Una camminata per ricordare, omaggio a don Lazzaro Urbini
Lunedì 27 gennaio, il Comune di Cesenatico celebra la Giornata della Memoria, ricorrenza internazionale per commemorare le vittime dell’Olocausto.
Alle ore 18 è prevista una “Camminata delle Memoria” promossa dalla Rete democratica antifascista di Cesenatico – di cui fanno parte diverse associazioni del territorio – che andrà a toccare diversi luoghi della memoria della città. La partenza è prevista dalla biblioteca comunale che fu casa del Fascio nel 1936/1937 e la seconda tappa invece si terrà in piazza Pisacane, alla chiesa di San Giacomo e al Museo della Marineria in ricordo di don Lazzaro Urbini parroco di Cesenatico che nascose e aiutò la famiglia Brumer nella clandestinità. La camminata proseguirà verso il municipio dove l’allora sindaco Antonio Sintoni, nominato dal prefetto, riportò per primo la democrazia in città. La conclusione si terrà al parco dedicato ai coniugi Brumer dove una delegazione in rappresentanza delle forze politiche, sociali, combattentistiche deporrà una corona di alloro.
Film e lettura, JoJo Rabbit
Alle 21 al Teatro Comunale di Cesenatico è in programma la proiezione del film “JoJo Rabbit” con l’introduzione di Gianni Gozzoli e la lettura dei brani da “Terrore e miseria del Terzo Reich”.
Le parole del sindaco Matteo Gozzoli
«Ricordare è un dovere e un onore per la nostra comunità – afferma il sindaco Matteo Gozzoli – e ringrazio la Rete democratica e antifascista per esserci accanto nell’organizzazione di una passeggiata così importante e significativa. Ogni luogo ha una storia e Cesenatico ogni anno parte dal ricordo dei coniugi Brumer per sentirsi parte di un mondo che ha il dovere di non dimenticare mai un orrore come quello dell’Olocausto».