Cinque tir in partenza da Cesena, carichi di aiuti per l’Ucraina

Partirà giovedì 16 gennaio la settima missione di aiuti per le popolazioni che stanno ancora subendo la guerra in Ucraina. A renderlo possibile la Misericordia valle del Savio sotto la guida del presidente Israel De Vito, di Andrea Casadei della Caritas diocesana e dell’imprenditore cesenate Valchirio Piraccini

Raccolti 130 tonnellate tra cibo e beni per la persona e la casa

Sono in partenza da Cesena cinque autoarticolati carichi di aiuti per l’Ucraina. Si tratta della settima missione messa in campo dal presidente della Misericordia Valle del Savio Israel De Vito e dall’operatore della Caritas diocesana Andrea Casadei. A loro, nelle ultime missioni si è aggiunto l’imprenditore cesenate Valchirio Piraccini. Con un lavoro che va avanti da mesi, questi volontari sono riusciti a organizzare una nuova missione di aiuti umanitari in favore della popolazione ucraina, sempre sotto l’egida della Misericordia Valle del Savio. L’obiettivo è quello di consegnare generi di supporto, cibo e beni per la persona e per la casa, a chi si trova ancora in guerra. In totale sono stati raccolte 130 tonnellate di prodotti che giovedì mattina, 16 gennaio, partiranno per Lezajsk, in Polonia, dove si trova il magazzino Caritas che dista circa 50 chilometri dal confine ucraino.

L’operazione parte dalla Basilicata

La complessa operazione parte dalla Basilicata da dove giungeranno due tir carichi di frutta e verdura più cinque tonnellate di cibo in scatola. Tra i numerosi donatori va citato a parte don Antonio Polidori, rettore del seminario maggiore interdiocesano di Basilicata, che ha coinvolto i seminaristi, numerose parrocchie e il Centro di Solidarietà di Potenza. Il trasporto fino a Cesena sarà a cura della Stj di Antonio Tagliente di Scanzano Jonico (Matera). Ha collaborato anche Alfredo Carullo.

… e prosegue in Romagna

In Romagna sono state donate mele, pere, arance, kiwi, patate, cipolle, finocchi, verze, cavolfiori, carote, per un totale di quasi 50 tonnellate. A questi viveri si aggiungono 13.500 federe, 3.000 strofinacci, 2.350 sovra coperte, 1.800 copriletti, 1.700 teli, 1.100 coperte di lana, 1.600 casacche gialle, 550 giacche a vento, 160 pantaloni, 50 camice, coperte di lana per le culle dei neonati, 480 scatole di vestiti invernali. Tutta la merce raccolta, compresi 140 chilogrammi di medicinali, partirà grazie a cinque autoarticolati messi a disposizione dalle aziende di autotrasporto Vignali di Capocolle, Maurizio Dall’Ara (Polo autotrasporti) e Rla trasporti.

I donatori

Tra i tantissimi donatori meritano una citazione il Rotaract Cesena, la dottoressa Federica Fabbri, le parrocchie di Sant’Egidio (Cesena) e di Gambettola, Davide Turci e Marzia Martini, Romano Zamagni, Vittorio Alvisi, Vito Ragazzini, l’architetto Andrea Amaducci, lo studio Comandini. Una menzione particolare va anche al preside in pensione Guglielmo Poggioli e al Rotary Novafeltria.

Tra i numerosi donatori romagnoli si possono citare le aziende Granfrutta Zani, Agrintesa, Pat Fruit NaturaItalia, Jingold, Pat Fruit Opera, Sandri Maurizio, Fantozzi, Caligari e Babbi, Fellini Patrizio, Gobbi Dino, Ferri e Pracucci, Ceccarelli, Tozzi, Canonici, Smarelli Pescara, Coe Roma, Ortomercato, Agricola Biondi Giulio, Gobbi Alvaro, Linea sterile di Gatteo, e le associazioni Comitato per la lotta contro la fame nel mondo di Forlì, ScartiAMO di Cesena, Emporio Solidale “il Barco”, il gruppo anziani della parrocchia di Gattolino, la direzione Mercato ortofrutticolo di Cesena, il Centro missionario “Cesarina Pollini” della parrocchia dell’Osservanza (Cesena).

Tra quanti hanno collaborato in Basilicata nel raccogliere viveri e materiali di primo intervento vanno citati De Ruggeri Rocco Troyli, F.lli Ancona, Ligorio Giuseppe, Di Pinto Nicola Terre Lucane, Di Pinto Giuseppe, Coop Trisaia. Nigro Maurizio, Mitidieri Gianni, Zuccarella Rocco, Corvaglia Filippo, Rosito, Meanfrutta, A.M.A.L.A., Cervone Anna, Midaglia Luigi, Faillace, Di Napoli, Oliva, Gallicchio, Primo Sole, Zuccarella Rocco Esmeralda, Borraccia Pietro.