Il vescovo don Pino alla festa del Crocifisso di Longiano: “La processione più importante è quella interiore”

A causa del maltempo non si è tenuta la tradizionale processione. Il presule alla Messa solenne: "Il Crocifisso ci insegna a riconoscere la figliolanza". La fotogallery

Longiano, 26 luglio 2025

Prima festa del Santissimo Crocifisso di Longiano per il vescovo Antonio Giuseppe Caiazzo.

La concelebrazione con il padre provinciale

Il presule, ieri pomeriggio, sabato 26 luglio, ha presieduto in Santuario la Messa solenne. Con lui all’altare fra Roberto Brandinelli, ministro provinciale dei francescani conventuali, e fra Carlos Galeano, della locale comunità. Le letture sono state quelle della domenica.

“Dio è padre e mi vuole bene”

“Oggi – ha detto il vescovo – molti figli non chiamo più il padre “papà” e la madre “mamma”: li chiamano per nome, eppure le prime parole che abbiamo detto sono state “mamma” e “papà”. Nel Vangelo di Luca, nel dire come dobbiamo pregare Dio, Gesù non dice “Padre nostro”, ma soltanto “Padre”. Questo mette in evidenza che siamo tutti figli dell’unico Padre. Il Padre mi ama non per quello che sono capace di fare, ma in quanto sono figlio. Dio si prende cura della mia vita e vuole il mio bene“.

“Nessuno di noi è nato fotocopia”

Monsignor Caiazzo ha citato anche la parabola del Padre misericordioso, ricordando che, nonostante le incomprensioni, “i genitori amano tutti i figli in modo speciale. Ogni figlio è diverso dall’altro. Dio mi ama perché sono unico e irripetibile“. Citando il giovane Carlo Acutis, presto santo, “nessuno di noi è nato fotocopia”, quindi il padre misericordioso della parabola ama entrambi i figli, quello che rimane a casa e quello che se ne va, perché “il suo amore è unico e grande”.

Crocifisso (23)
Fotogallery a cura di Matteo Venturi

“L’uomo, quando si perde, pensa di essere padrone della vita e della storia”

Poi un riferimento all’attualità a partire dalla prima lettura con la preghiera di Abramo, “padre che parla al cuore del Padre”, per Sodoma e Gomorra. “A volte – ha ricordato il presule – l’uomo si arroga l’autorità di essere padrone degli altri. È quello che succede nella striscia di Gaza, in Ucraina, nel Sud Sudan e in tante altre parti del mondo ed è quello che è successo nella nostra terra, a Tavolicci e al Carnaio, dove celebro in questi giorni e dove tanti civili innocenti sono stati trucidati nell’ultimo conflitto mondiale. L’uomo, quando si perde e pensa di essere il padrone della vita e della storia, è capace di fare le cose più orribili”.

“Il Crocifisso ci insegna a riconoscere la figliolanza”

Quindi il riferimento al Crocifisso: “La prima parola di Gesù in croce è “Padre”. Nell’ingiustizia più grande, l’uomo crocifigge Dio pensando di essere dio e Dio stesso ci ricorda quanto è importante riconoscere la nostra figliolanza e la sua divina misericordia. Ci insegna che siamo tutti figli e abbiamo un solo Padre. A Dio interessa che l’uomo ritrovi se stesso e che si impegni a costituire un clima di famiglia, di comunione, di fraternità“.

“Processione interiore”

A causa del maltempo, al termine della Messa, non si è tenuta la tradizionale processione con il Crocifisso lungo le strade del centro storico di Longiano. “Si vede che qui qualcuno non ha pregato abbastanza”, ha scherzato il presule per poi sottolineare che “la processione più importante è quella interiore”, evidenziando il passo di san Paolo: “Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me”. “Camminando insieme con questo atteggiamento – ha detto monsignor Caiazzo – il mondo cambia, perchè i nostri passi porteranno pace e concordia”. Da qui l’invito a tutte le parrocchie della diocesi a “suonare le campane domenica 27 luglio, alle 22, per chiedere la fine del conflitto a Gaza” (vedi notizia al link sotto).