Lunedì culturali. Don Julian Carron, testimone di speranza

“Per fare un cammino non serve un testimone. Ci vuole un lavorìo personale, ma non è neppure questione di performance. È una presa di coscienza, una sorpresa che si impone con evidenza, come avvenne per il figliol prodigo che aveva toccato il fondo”. L’ha detto ieri sera don Julian Carron, ospite al secondo appuntamento dei lunedì culturali 2022 giunti alla 26esima edizione proposti dalla parrocchia di san Giacomo.

Ad ascoltare l’ex presidente della fraternità di Comunione e liberazione c’erano centinaia di persone all’esterno del museo della Marineria. Il sacerdote, introdotto dal parroco don Gian Piero Casadei, ha dialogato con il direttore del Corriere Cesenate, Francesco Zanotti, che gli ha fatto da spalla partendo dalla lettura del volume di don Carron “C’è speranza?”.

“Nulla è scontato – ha aggiunto don Carron – nella vita di ciascuno di noi. Il duello ricomincia ogni mattina e ciascuno lo può vedere al risveglio. La realtà si svela e vince sull’ottimismo, ma la speranza ha una ragione”.

Sono tre i segni che indicano un cammino, ha detto ancora il sacerdote: la letizia, la pace, in ogni circostanza, anche nella morte, nella sofferenza, nel male che ci attornia e nell’incertezza del futuro, “per una speranza che non delude” alla prova della realtà. Ma una speranza che rimane sempre e comunque come un punto interrogativo, la cui presenza è da ricercare ogni giorno in un incontro da rinnovare.