Cesena
“Neetopia”, un punto di partenza
Il progetto ha intercettato 200 giovani, prendendone in carico 60. Ieri a Spazio Marte il primo bilancio
“Neet”, giovani che non studiano e non lavorano. Ieri pomeriggio, allo Spazio Marte, in via Corbari a Cesena, il bilancio di “Neetopia”, il progetto che in 15 mesi ha provato a riaccendere speranze. Tra colloqui individuali, tirocini e percorsi creativi, molti hanno ritrovato una direzione.
Tempo di bilanci
Si è chiuso ufficialmente “Neetopia”, il progetto finanziato da Anci attraverso il bando Link e promosso dal Comune di Cesena in collaborazione con associazioni del territorio. Ma, come sottolineato da Simona Elmo di Anci, non si tratta di un addio: “Il Comune ha appena risposto e messo in graduatoria altri due avvisi Anci, dimostrando che le politiche giovanili sono una priorità per questa Amministrazione”.
Percorsi su misura
I ragazzi coinvolti hanno trovato una via d’uscita dalla condizione “NEET” (Non attivo in istruzione lavoro o formazione), rientrando nel mondo della formazione o del lavoro grazie a percorsi personalizzati. “Nella fase iniziale – ha spiegato Giada Fabiani dell’Ufficio Politiche giovanili – abbiamo intercettato il fenomeno “Neet” a Cesena, mappando i dati e coinvolgendo Technè per creare una rete di stakeholder legata al lavoro e alla formazione. Il progetto ha intercettato 200 giovani, prendendone in carico 60“.
La forza della rete
Cuore del progetto è stata la relazione individuale con i partecipanti, come ha evidenziato la tutor Federica Fantozzi: “Non abbiamo visto ragazzi “persi”, ma giovani vivi e schiacciati dalle aspettative degli adulti. Abbiamo lavorato sul tempo, la pazienza e l’accettazione, senza fretta”. Un approccio che ha permesso di costruire fiducia, anche attraverso WhatsApp e colloqui con le famiglie.
Lia Benvenuti di Techné, ha ribadito l’importanza della rete: “Avere 28 partner non è scontato. Qui c’è una comunità che crede nei progetti condivisi”. Anche Elisabetta Scoccati, dirigente dei Servizi Sociali, ha sottolineato la necessità di risposte specifiche: “Non possiamo più usare le lenti di due anni fa. Serve innovazione“.
Camminare insieme
Durante l’evento, è stata letta la lettera di un padre, il cui figlio ha partecipato al progetto: “Ti guardo e vedo un ragazzo pieno di potenzialità, ma so che hai paura. Forse è meglio camminare insieme”. E quella di un giovane partecipante:” Non siamo pigri, ma cerchiamo un senso. Vogliamo essere giudicati per chi siamo, non per ciò che facciamo”.

Servono risorse e continuità
Il sindaco Enzo Lattuca ha ammesso le difficoltà: “Servono risorse e continuità. Dobbiamo costruire reti che prendano sul serio i bisogni degli adolescenti”. Intanto, la Regione Emilia-Romagna, come ha ricordato Marina Mengozzi, funzionaria del settore Politiche giovanili della Regione, lavora per dare risposte strutturali all’emigrazione giovanile”.
L’auspicio, espresso dall’assessora alle politiche giovanili del Comune Giorgia Macrelli, è che “Neetopia” sia solo l’inizio: “Continueremo a creare alleanze con associazioni e imprese”. A chiudere l’evento, l’esibizione del cantante Cecca, un ragazzo che ha partecipato al progetto, e la consapevolezza che “Neetopia” non ha “risolto” tutto, ma ha piantato semi. E ora, tocca alla comunità farli crescere.