Notizie del giorno: appello Papa per Medio Oriente, progetto pastorale Messico, vescovi Congo su elezioni, Rapporto Istat, sanità in carcere, Ue-Balcani, sinodo Mater

Papa Francesco: appello per Terra Santa e Medio Oriente, no a “spirale di violenza”, “guerra chiama guerra, violenza chiama violenza”. Auguri ai “fratelli islamici” per Ramadan

“Sono molto preoccupato e addolorato per l’acuirsi delle tensioni in Terra Santa e in Medio Oriente, e per la spirale di violenza che allontana sempre più dalla via della pace, del dialogo e dei negoziati”. Lo ha detto questa mattina Papa Francesco al termine dell’udienza del mercoledì in piazza San Pietro. “Esprimo il mio grande dolore per i morti e i feriti e sono vicino con la preghiera e l’affetto a tutti coloro che soffrono”, ha proseguito Francesco: “Ribadisco che non è mai l’uso della violenza che porta alla pace. Guerra chiama guerra, violenza chiama violenza”. “Invito tutte le parti in causa e la comunità internazionale a rinnovare l’impegno perché prevalgano il dialogo, la giustizia e la pace”, l’appello del Papa. “Dio abbia pietà di noi!”, ha aggiunto a braccio dopo aver recitato con i fedeli l’”Ave Maria”, “Regina della pace”. “Ai miei fratelli islamici – ha poi proseguito Francesco – il mio augurio cordiale per il mese di Ramadan che inizierà domani. Che questo tempo privilegiato di preghiera e di digiuno aiuti a camminare sulla vita di Dio che è la via della pace”. (clicca qui)

Messico: presentato il “Progetto pastorale globale”. Missionarietà, vicinanza al popolo, dignità umana, poveri, pace

Sei opzioni e impegni caratterizzano il “Progetto pastorale globale 2031-2033” della Chiesa messicana: “L’opzione per una Chiesa che annuncia e costruisce la dignità umana; l’opzione per una Chiesa impegnata per la pace e le cause sociali; l’opzione per una Chiesa popolo; l’opzione per una Chiesa missionaria ed evangelizzatrice; l’opzione per una Chiesa che prova compassione e che è testimone della redenzione; l’opzione per una Chiesa che condivide con gli adolescenti e i giovani il compito di costruire un Paese ricco di speranza, gioia e vita piena”. Il documento, di 74 pagine, risponde a una precisa richiesta fatta da Papa Francesco durante la sua visita del 2016. Il 13 febbraio del 2016 infatti il Santo Padre, incontrando i vescovi messicani a Guadalupe, chiedeva loro “un serio e qualificato progetto pastorale”, che rispondesse, con valore profetico, alle attuali circostanze e sfide vissute dal popolo messicano. Il piano pastorale e ha come centri focali il mistero della Vergine di Guadalupe e il mistero della Redenzione a 2.000 anni dalla sua realizzazione. Da qui l’attenzione alle due date del 2031 (500° anniversario dell’apparizione di Guadalupe) e del 2033 (bimillenario della redenzione). (clicca qui)

R.D. Congo: i vescovi congolesi al governo, “rispettare la libertà di manifestare durante il processo elettorale”

“Rispettare la libertà di manifestazioni pubbliche come stabilito dalla Costituzione della R.D. Congo”, dare “direttive alla Polizia nazionale perché rispetti i diritti umani” evitando “l’uso sproporzionato della forza”: sono alcune delle raccomandazioni al governo da parte della Conferenza episcopale della Repubblica democratica del Congo (Cenco), che ieri ha presentato a Kinshasa, tramite la propria Commissione Giustizia e pace, il rapporto sull’osservazione elettorale e il monitoraggio delle riunioni pubbliche nella R.D. Congo dal mese di dicembre 2017 a fine marzo 2018, un periodo caratterizzato dalla repressione delle manifestazioni dei cattolici che chiedevano al presidente della Repubblica democratica del Congo Laurent-Désiré Kabila il rispetto dell’accordo del 31 dicembre 2016, per portare il prima possibile il Paese alle elezioni, previste ora il 23 dicembre 2018 ma negli anni sempre rimandate. Oltre 40 milioni di persone andranno al voto. I vescovi ci tengono a monitorare il processo elettorale fin da ora, perciò hanno formato 97 osservatori distribuiti in 15 province e 200 persone per il monitoraggio. Nel documento, presentato da padre Donatien Nshole, segretario generale della Cenco, si ricorda che nel periodo preso in esame “ci sono stati 15 morti di cui 14 da proiettili, 226 feriti di cui 50 da proiettili e 396 persone interrogate dalla polizia”. (clicca qui)

Rapporto Istat: la ripresa si consolida ma nel 2017 sono cresciute diseguaglianza e povertà assoluta

Sui dodici indicatori di benessere equo e sostenibile inseriti dal governo nel Documento di economia e finanza del governo (l’Italia è stato il primo Paese al mondo a farlo) l’Istat rileva per il 2017 un deciso miglioramento in cinque di essi e un arretramento nei rimanenti sette. In positivo la riduzione della criminalità predatoria, il miglioramento nella partecipazione al mercato del lavoro e la riduzione della durata delle cause civili; in negativo, l’aumento della diseguaglianza e della povertà assoluta. Quest’ultima, secondo le stime preliminari, nel 2017 interesserebbe l’8,3% dei residenti contro il 7,9% del 2016. Nel suo Rapporto annuale presentato oggi a Roma, l’Istat utilizza la chiave di lettura delle “reti” a tutti i livelli, tra le imprese come tra le persone, e come sempre fornisce una immensa mole di dati e di informazioni sulla situazione del Paese. Il quadro economico complessivo del 2017 è quello di un’economia che cresce, ma meno degli altri Paesi europei, di una modesta ripresa del mercato del lavoro, dei consumi (i salari sono rimasti sostanzialmente al palo) e dell’inflazione. Gli indicatori disponibili per i primi mesi del 2018 “segnalano la prosecuzione del recupero della crescita dell’economia italiana, pur se a ritmi moderati”. (clicca qui)

Carceri: don Grimaldi (Ispettore generale), “è emergenza sanitaria. Portare umanità e annunciare Vangelo per ravvivare speranza”

“Occorre portare umanità e attenzione alla persona al di là della legge, prendersi cura e annunciare il Vangelo per ravvivare la luce della speranza”. È l’esortazione di don Raffaele Grimaldi, ispettore generale dei cappellani delle carceri italiane, al convegno nazionale Cei di pastorale della salute “Uno sguardo che cambia la realtà. La pastorale della salute tra visione e concretezza” che si chiude oggi a Roma. “Non bisogna mettere la legge al di sopra della vita”, afferma ricordando il diritto alla salute e alla cura per ogni individuo stabilito dalla Costituzione italiana, ma anche la realtà “molto complessa” della salute in carcere. “Soprattutto per i più poveri”, dal momento che “i ricchi fanno venire da fuori i migliori specialisti e si fanno curare”. La popolazione carceraria “è vulnerabile, in carcere è vera emergenza sanitaria. Per questo c’è bisogno di uno sguardo particolare”. “L’attuazione dei programmi per la salvaguardia della salute passa attraverso la formazione degli operatori della salute che operano a fianco degli operatori della sicurezza” ma passa anche attraverso la “difficoltà – permessi del magistrato, scarsità di mezzi e personale – di far curare un detenuto in strutture esterne al carcere”. Sui 198 istituti di pena solo 38 sono dotati di un centro clinico, ma di questi 13 non sono mai stati aperti. (clicca qui)

Ue-Balcani occidentali: Tajani, “legame indissolubile per geografia, storia ed economia”. Avanti con prospettiva europea

(dall’inviato a Sofia) “I Paesi dei Balcani occidentali sono indissolubilmente legati all’Ue dalla geografia, dalla storia e dall’economia. Sono già all’interno delle nostre frontiere e l’Unione non può essere completa senza di loro”. Lo afferma Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, in relazione al summit Ue-Balcani di Sofia, che prenderà avvio questa sera, per concludersi domani, con la cena dei capi di Stato e di governo dei 28 assieme ai colleghi di Albania, Bosnia e Erzegovina, Serbia, Montenegro, ex Repubblica Jugoslava di Macedonia e Kosovo. “Nelle mie missioni nei Balcani ho sottolineato l’importanza di dare a questi Paesi una prospettiva europea certa, per la stabilità, la sicurezza e la prosperità di tutta l’area. Ancorare saldamente il futuro dei Balcani occidentali a quello dell’Unione è nell’interesse di tutti noi europei. Per questo dobbiamo affermare con chiarezza l’irreversibilità del processo di adesione dei Balcani occidentali all’Unione europea”. (clicca qui)

Diocesi: Matera, il 19 maggio veglia di Pentecoste in cattedrale con la lettura del decreto di indizione del Sinodo

L’arcidiocesi di Matera–Irsina, dopo un anno di percorso sinodale, vivrà nel 2019 il primo Sinodo diocesano da quando, nel 1986, è stata costituita nell’attuale configurazione. Sabato 19 maggio, alle 20, in cattedrale, durante la veglia di Pentecoste, sarà letto e divulgato il decreto di indizione dell’arcivescovo mons. Antonio Giuseppe Caiazzo. Alla cerimonia saranno presenti tutti i presbiteri diocesani, i religiosi e le religiose, i 119 membri del percorso sinodale, le associazioni e i movimenti ecclesiali, i fedeli e le autorità civili e militari. Durante la veglia saranno riprese le tappe del percorso sinodale con lettura di testi del Concilio Vaticano II. La scansione del cammino sinodale già realizzato e quello ancora da realizzare sarà riportata nel decreto dell’arcivescovo. (clicca qui)