Lettere
Quartieri e sicurezza: “Servono più prevenzione, presenza e ascolto”
Mario Picone (quartiere Rubicone) invoca un "cambio di passo"
Pubblichiamo una lettera giunta in redazione a firma di Mario Picone, presidente del quartiere Rubicone, a seguito dell’ultima riunione del Collegio dei presidenti sui temi legati alla sicurezza urbana.
Caro direttore,
nel Collegio dei presidenti di quartiere svoltosi ieri sera, mercoledì 28 maggio, dedicato al tema della sicurezza, alla presenza dell’assessore Luca Ferrini e del comandante della Polizia locale Andrea Piselli, si è registrata una partecipazione modesta: appena 5 presidenti in presenza, 5 collegati online e 2 assenti. Un dato che forse riflette la crescente disillusione rispetto a un dibattito che, nonostante le buone intenzioni, continua a ruotare attorno alle stesse risposte.
Domande persistenti
Alle domande poste dai presidenti – ormai ripetute da anni – il comandante Piselli ha ribadito che il problema principale rimane l’organico sottodimensionato, causato dalla mancanza di risorse. Si cerca di “fare rete” con le altre forze dell’ordine, ma resta evidente che il controllo del territorio non può basarsi solo sulla buona volontà.
Tecnologia e sicurezza
È stato citato il recente arresto a Borello, frutto di un’operazione positiva che però rimane un episodio isolato in un contesto più complesso. La tecnologia, purtroppo, non è ancora un alleato pienamente efficace: molte telecamere non sono collegate a infrastrutture adeguate come la fibra ottica, i dispositivi Velo Ok sono ormai riconosciuti da tutti come “scatole vuote”, e l’installazione dell’autovelox fisso sulla via Cervese – il primo del Comune – solleva dubbi sull’effettiva efficacia, tutta da verificare.
Problemi di traffico
È stato affrontato anche il tema del traffico scolastico: alcune limitazioni all’accesso delle auto funzionano, ma non sono attuabili ovunque. Emblematico il caso della scuola Salvo D’Acquisto in via Fiorenzuola, dove le caratteristiche della strada non permettono restrizioni. Il comandante ha anche annunciato che, con il trasferimento del vecchio ospedale, l’area lascerà spazio a un “mega parcheggio” a disposizione della città, promessa che accogliamo con interesse, ma che richiederà tempo e progettualità concreta. Va comunque riconosciuta la disponibilità del comandante Piselli ad aprire la sala della caserma per momenti formativi e di confronto, un’opportunità che potrà essere utile se accompagnata da reali strumenti di intervento.
Co-capoluogo non valorizzato
Durante la campagna elettorale, ci era stato spiegato che diventare co-capoluogo dell’Unione dei Comuni avrebbe consentito di rafforzare il presidio della Polizia locale. Oggi, a distanza di tempo, ci troviamo con un corpo sottodimensionato di oltre il 40 per cento rispetto al fabbisogno. Tuttavia, le risorse – anziché essere investite sulla sicurezza o sui progetti per i più fragili e per contrastare il disagio giovanile (temi che forse portano meno voti) – sono state utilizzate per aumentare il numero degli assessorati, con un impatto economico significativo per un Comune che continua a dichiarare di non avere fondi per i servizi essenziali. Alla fine, sembra che il campo largo abbia aiutato soprattutto le tasche della politica, proprio come il co-capoluogo. Serve un cambio di passo. La sicurezza non può essere gestita con risposte rituali e mezzi insufficienti. I cittadini chiedono presenza, prevenzione, ascolto. E noi presidenti continueremo a pretendere, insieme a loro, soluzioni concrete.
Mario Picone, presidente del quartiere Rubicone