Referendum, quorum non raggiunto

In Italia affluenza al 30 per cento. A Cesena oltre il 38 per cento. I dati nel territorio e i primi commenti

Urne allestite in una scuola cesenate

Urne chiuse alle 15 di oggi, lunedì 9 giugno, per i referendum.

Il dato nazionale

Come prevedibile, vista la scarsa affluenza di ieri, il quorum richiesto del 50 per cento più uno dei votanti non è stato raggiunto. Secondo il sito www.ansa.it, nessuno dei cinque quesiti dei referendum su lavoro e cittadinanza ha raggiunto il quorum. L’affluenza nazionale, in base ai primi dati del Viminale, è al 29,85 per cento (44.981 su 61.591 sezioni scrutinate).

Gli italiani non chiedono di dimezzare i tempi per la cittadinanza

Fa riflettere il quesito sul dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana. Ha votato sì (secondo i dati parziali del Viminale) il 65 per cento di chi si è recato al seggio, contro l’88 per cento di sì ottenuto dai quesiti sul lavoro. Questo significherebbe che una larga maggioranza di italiani, fra chi non si è recato alle urne e chi ha votato no, preferisce non velocizzare i tempi per l’ottenimento della cittadinanza.

Così a Cesena e nel Cesenate

A Cesena, il dato definitivo si attesta al 38,84 per cento. La sezione con più affluenza (conteggio del primo quesito) è stata la 93 (scuola primaria di Martorano) con il 47,35 per cento di votanti, mentre la meno frequentata è la 1 (centro storico, scuola “Carducci”) con il 28,57 per cento.

Queste le affluenze di tutti gli altri Comuni del Cesenate:

  • Bagno di Romagna: 33,06 per cento
  • Borghi: 25,56
  • Cesenatico: 30,45
  • Gambettola: 33,03
  • Gatteo: 31,34
  • Longiano: 36,48
  • Mercato Saraceno: 30,97
  • Montiano: 36
  • Roncofreddo: 30,26
  • San Mauro Pascoli: 32,72
  • Sarsina: 29,94
  • Savignano sul Rubicone: 32,78
  • Sogliano al Rubicone: 32,52
  • Verghereto: 22,4

La Cgil: “Servono comunque riforme urgenti”

“Abbiamo giocato una partita difficilissima – commenta a caldo Maria Giorgini, segretario generale della Cgil Forlì Cesena – ma profondamente giusta, che ha portato il Paese a discutere di diritti sul lavoro e cittadinanza. Abbiamo reagito alla mancanza di informazioni da parte dei mass media, con una campagna casa per casa, di cui siamo orgogliosi, e continueremo a batterci per affermare dignità, sicurezza e diritti sociali e civili nei luoghi di lavoro e nel territorio, come anche a combattere l’indifferenza facendoci carico di aumentare i momenti di partecipazione nelle nostre comunità”. Secondo la Cgil “nel Paese milioni di persone hanno votato per un lavoro sicuro, tutelato, dignitoso e per diritti a tante persone italiane a tutti gli effetti ma che restano ingabbiate nel ricatto del permesso di soggiorno, un dato che deve fare riflettere urgentemente la politica e le istituzioni nel mettere in campo riforme urgenti che diano risposte a queste esigenze”.

La Lega: “Appuntamento politico fallito”

“La grande ammucchiata delle sinistre – commentano in una nota i leghisti Antonella Celletti ed Enrico Sirotti Gaudenzi – non ha convinto gli italiani e neppure i cesenati. Non nascondiamoci dietro un dito: l’appuntamento referendario era sostanzialmente politico, l’obiettivo vero era dare un avviso di sfratto al Governo. Non a caso sono stati usati tutti i mezzi possibili per portare gli elettori alle urne, perfino la manifestazione romana su Gaza e contro Israele, che nulla c’entrava con i temi referendari, è stata strumentalizzata per dare slancio alle eterogenee truppe delle sinistre referendarie. Ma non è servito a nulla”. 

*** Aggiornamento delle 19 ***

Secondo i dati del Viminale, l’affluenza media nazionale è stata del 30,6 per cento. È il valore definitivo che emerge dall’esame di tutte le 61.591 sezioni in Italia scrutinate e riferito ai cinque quesiti.