Sarà restaurata la croce di Montegelli

«Chi o cosa troverò lungo questa pietraia velata di nebbia materica e ovattata? Rivolgo gli occhi in alto, mentre sono ai piedi della valle e là, lassù, vedo un lumicino dalle braccia larghe, che veglia premuroso su uomini, animali e cose: è la croce! La grande croce lignea di Montegelli, che irradia amore e fraternità. Un simbolo che fa le mosse di un punto cardinale di una geografia più alta, raffinata, misteriosa. Luce del cuore, Verbo tra gli uomini».

Con questa riflessione il lettore Jacopo Rinaldini, in una nota, ricorda come le croci non siano solo dei manufatti ma opere dal profondo valore sentimentale o devozionale: «La croce di Montegelli, mamma al di sopra di colline brulle e stondate, fu eretta nel 1901 come atto di ringraziamento e devozione da parte della piccola comunità della valle. il tempo, com’è logico, l’ha attraversata e ne ha scolpito le superfici, rendendo necessario un intervento di restauro, affinché possa continuare a confortare viandanti, pellegrini e la popolazione locale».

Ad occuparsene sarà il Gruppo Ecotech Srl, nota realtà operante nel mondo delle telecomunicazioni con base a Cesena, che farà fronte agli sforzi in accordo con il Comune di Sogliano al Rubicone, di cui Montegelli è frazione.

La struttura della croce verrà preservata e rispettata, poiché l’intervento, a cura della consociata del gruppo Cometi (AR), prevede l’utilizzo di un materiale innovativo e per nulla invasivo dal punto di vista prettamente estetico: difatti, verrà fatto uso di Corten, ovverosia un acciaio estremamente resistente, che si auto-protegge tramite il processo di ossidazione.

Non saranno effettuate operazioni di smontaggio o modifica dell’esistente, ma ci sarà una riqualificazione discreta e rispettosa della storia. Verranno apposti, inoltre, dei Led di tipo IP67, in grado di rendere visibile la croce a notevole distanza, «a guisa d’un antico faro – commenta Rinaldini – tra le onde di un oceano che non conosce requie: la vita. Un minuzioso restauro, che preserverà la croce anche per i nostri figli, i nostri nipoti e le prossime generazioni. In fondo, si tratta di salvare una luce… Una luce, quella che andiamo cercando».