“Studi Romagnoli”, focus su Cesena e l’archeologia

Domani, venerdì 31 ottobre, la presentazione del volume in Malatestiana. Mengozzi: "Riscoprire l'umanesimo"

Da sinistra: Mengozzi, Acerbi e Zanfini in conferenza stampa

Pubblicato il nuovo volume degli “Studi Romagnoli”.

Evento in Malatestiana

La pubblicazione contenete gli atti del convegno che si è tenuto a Cesena nell’ottobre 2024, a 75 anni dalla fondazione della società, sarà presentata domani, venerdì 31 ottobre, alle 17, nell’Aula Magna della Biblioteca Malatestiana. All’evento, a ingresso libero e gratuito, interverranno Alessia Morigi, presidente della società di Studi Romagnoli, Camillo Acerbi, assessore alla Cultura del comune di Cesena, Luca Pagliacci, direttore marketing Orogel, Roberto Romagnoli, presidente del Bcc Romagnolo, Simonetta Bini, consigliera della Fondazione Crc, e Romina Pirraglia della Soprintendenza Archeologia belle arti e Paesaggio. Presenterà il professore Marino Biondi.

Un legame stretto

“Il legame tra la società di Studi romagnoli e la Biblioteca Malatestiana – ha ricordato oggi l’assessore Acerbi presentando l’evento alla stampa – è sempre stato stretto. In questo luogo di cultura la società ha la sua sede e tutto il settore della Malatestiana antica è stato coinvolto nella stesura dei contributi. Di questo volume 550 pagine su 780 sono collegate alla città di Cesena”.

In cerca di forze nuove

“Il fine della società – gli ha fatto eco Paolo Zanfini, direttore scientifico della Malatestiana – è fare ricerca e comunicare. Auspico che la lunga collaborazione per promuovere questi aspetti si fortifichi e possa coinvolgere forze nuove per affrontare filoni che non sono ancora stati trattati”.

75 anni di storia e storiografia

“Nel 1949 – ha ricordato Marino Mengozzi, vicepresidente della Società e redattore del volume – quando nel Paese si pativano ancora le conseguenze belliche, uomini di elevata coscienza civica, a partire da Cino Pedrelli e Augusto Campana, hanno ritenuto di dare il loro contributo alla ricostruzione attraverso la cultura. Si celebrava così il primo convegno di Studi Romagnoli nella sala del Consiglio comunale di Cesena, alla presenza di sindaco, vicesindaco, vescovo, presidente della Cassa di Risparmio, direttore e vicedirettore della Malatestiana. Da allora la Società mantiene fede al mandato ricevuto dai fondatori: percorrere città e borghi della Romagna celebrandovi di anno in anno un convegno volto a studiare e far conoscere origini, storia, protagonisti e patrimonio del territorio, a cominciare dal paese ospitante”. L’anno successivo, gli atti del convegno, assieme ad altri contributi, vengono pubblicati in un volume. Quest’anno protagoniste sono state Rimini e Santarcangelo. Nel 2026 toccherà a Forlì. “Abbiamo un piccolo patrimonio di 200 volumi – ha sottolineato Mengozzi -. Di questi, 75 raccolgono gli atti dei convegni. Gli altri sono monografie suddivise in due collane”.

I contenuti del volume

Il volume LXXV, il cui direttore responsabile è Francesco Zanotti e che sarà presentato domani, raccoglie 33 contributi. Di questi, 17 sono su Cesena, 5 sono dedicati a Eligio Cacciaguerra (frutto di un convegno, ultimo progetto storico-culturale di Ercole Acerbi ancora inedito) e 11 sono gli studi vari, che spaziano dall’arte alla letteratura, per chiudere con un profilo di Vittorio Tonelli, il sarsinate grande cultore del folclore romagnolo morto di recente. Ampio spazio è dedicato a tre studi fondamentali per l’archeologia cesenate, focalizzati sugli scavi al Garampo e all’Osservanza. Tra gli altri contributi: l’esatta ubicazione della chiesa della Croce di marmo, sul cui impianto è sorta l’attuale Cattedrale, inediti documenti malatestiani del 1463 sui patti tra Pio II Piccolomini e Malatesta Novello, uno studio su Palazzo Ghini, l’archivio fotografico Zaffagnini, storia, prospettive e progetti per la Grande Pinacoteca di Cesena. “Questa pubblicazione – ha commentato Mengozzi – ci aiuta a riscoprire l’umanesimo. Senza umanesimo non ci sarebbero neanche l’economia e il progresso”.

Da sinistra: Mengozzi, Acerbi, Zanfini