Tempo di saldi, al via da sabato 7 luglio

I saldi estivi partono a Cesena, e in Emilia Romagna, sabato 7 luglio.

“Secondo le stime del nostro Osservatorio territoriale collegato all’Ufficio Studi di Confcommercio – informa il direttore di Confcommercio cesenate Giorgio Piastra -, ogni famiglia spenderà in media per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo poco meno di 230 euro. Dopo una stagione primavera/estate non proprio esaltante dal punto di vista dei consumi di abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori ed articoli sportivi c’è attesa per questi saldi estivi che rappresentano un banco di prova per il dettaglio moda multibrand. I saldi, tenendo conto anche di previsioni di vendita pressoché in linea con quelle dell’anno scorso, continuano ad essere appetibili per i consumatori cesenati nonostante un contesto purtroppo ormai imperante  di concorrenza globale, o meglio di ‘dittatura digitale’, capace di condizionare tutto, dalla filiera produttiva al modo delle persone di consumare e relazionarsi”.

” A questo proposito Confcommercio – aggiunge il presidente Augusto Patrignani – ha richiesto l’introduzione della web tax perché i colossi del web devono stare nello stesso mercato con le stesse regole e con le stesse imposte delle nostre attività. A questo proposito, auspichiamo che la Ue guardi a quanto deciso dalla Corte Suprema Usa che ha dato il via libera alle tasse sulle vendite on-line. Si tratta di un provvedimento fondamentale per tutelare il piccolo commercio pilastro delle nostre città e della loro coesione sociale”.

“Confcommercio cesenate – aggiunge il direttore Piastra – rimarca che i saldi sono una opportunità sempre molto apprezzata dai clienti cesenati e i negozianti li effettuano in un clima di piena trasparenza e fiduciarietà con la clientela. La possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzion e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso. Vige l’obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale. Confcommercio segnala, inoltre, le varie iniziative promosse sull’intero territorio nazionale da Federazione Moda Italia, come “Saldi Chiari”, “Saldi Trasparenti”, “Saldi Tranquilli”.