Violenza a scuola, la psicoanalista Montemurro: “Autori sempre più giovanissimi”

Alla ricerca disperata di riconoscimento. Si percepiscono invisibili

Foto Siciliani-Gennari/SIR
Foto Siciliani-Gennari/SIR

Anche le piccole città toccate da fenomeni che si pensavano lontani

Sull’episodio di violenza che ha visto coinvolti alcuni minorenni entrati in azione nei pressi dell’istituto tecnico agrario di Cesena (cfr pezzo con l’intervento di Fabio Tallarico al link qui sotto) abbiamo sentito il parere anche della psicoanalista Mirella Montemurro.

Disagio giovanile in crescita preoccupante

“Il recente fatto di cronaca, che ha coinvolto la nostra comunità ci ha lasciato attoniti – dice l’esperta -.
Il disagio giovanile è in preoccupante crescita. Si manifesta attraverso diverse forme di violenza: tanto quella autoinflitta (autolesionismo, tentativi di suicidio) quanto quella rivolta verso gli altri”.

Autori sempre più giovani. Si percepiscono invisibili

La psicoanalista trova sorprendente è che “gli autori di questi atti violenti sono sempre più giovanissimi e, contrariamente a quanto si potrebbe supporre, provengono spesso da famiglie benestanti, non marginalizzate”. Alla radice di questi comportamenti, aggiunge, “troviamo una disperata ricerca di visibilità e riconoscimento: i giovani che si percepiscono invisibili o privi di prospettive future trovano nelle azioni eclatanti, spesso documentate e condivise, un modo per esistere socialmente. Viviamo in una realtà dove i confini tra privato e pubblico sono stati abbattuti, e dove la ricerca ossessiva di popolarità è diventata un valore dominante”.

La responsabilità degli adulti

La Montemurro affronta il tema della responsabilità degli adulti. “Ricade principalmente su noi la responsabilità, che abbiamo plasmato una cultura in cui visibilità e successo rappresentano i valori supremi”, dice senza mezzi termini. Per contrastare efficacemente questi fenomeni, precisa, “dovremmo essere i primi a moderare l’uso dei dispositivi digitali e a ristabilire un dialogo autentico con i giovani.

Alcuni consigli concreti

Poi un consiglio molto concreto: “È necessario abbandonare l’enfasi eccessiva sull’immagine, promuovere nelle scuole superiori un approccio educativo all’uso di internet, e riposizionare i giovani al centro delle politiche pubbliche e della vita familiare. Fondamentale risulta anche la disponibilità ad affrontare con loro temi complessi e profondi come la fragilità, la sofferenza e la morte”.