Violenza di genere. Il Ministero pubblica il rapporto. Reati in aumento

Istituito il numero di pubblica utilità 1522, di indirizzo ed assistenza per le donne vittime di violenza.

La Stanza rosa inaugurata ieri, 25 novembre, a Cesenatico presso la caserma dei Carabinieri di Cesenatico

In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica sicurezza, ha elaborato i dati relativi agli omicidi volontari e ai cosiddetti reati “spia”. Emerge, nei primi sei mesi del 2024, un aumento del 6% dello stalking, un aumento del 15% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi, che interessano le donne nell’81% dei casi, un incremento dell’8% delle violenze sessuali, che nel 91% dei casi ha come vittime delle donne (di cui il 28% minorenni).

I reati spia

In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica sicurezza, ha elaborato i dati relativi agli omicidi volontari e ai cosiddetti reati “spia”, riassunti nelle tabelle seguenti per quanto riguarda la provincia di Forlì-Cesena. Per ciascun anno, di fianco alla voce dei reati commessi è riportata la percentuale di incidenza sulle vittime di sesso femminile.

I dati interforze  

Allo scopo di offrire strumenti di conoscenza adeguati e aggiornati per consentirne una sempre più efficace azione di prevenzione e contrasto all’odioso fenomeno della violenza nei confronti delle donne e alle varie forme in cui si manifesta, violenza fisica, sessuale, psicologica o economica, il Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale, ufficio interforze del Dipartimento della Pubblica sicurezza, ha predisposto il documento di analisi “Il Punto. Il pregiudizio e la violenza contro le donne”.

Il documento esamina i dati provenienti da tutte le forze di polizia, confrontati e integrati attraverso le fonti aperte e con le informazioni dai presidi territoriali di Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri, attraverso le cui evidenze, mira a portarli a conoscenza sia del decisore politico che di tutti i cittadini. 

Stalking, maltrattamenti contro familiari e conviventi, violenze sessuali. Le percentuali

Per avere una visione a tutto tondo di questo odioso fenomeno, un’attenta analisi è stata dedicata ai cosiddetti reati spia, che ha fatto emergere, nei primi sei mesi del 2024, un aumento del 6% degli atti persecutori, il cosiddetto stalking, reato che colpisce le donne nel 74% dei casi; un aumento del 15% anche per i maltrattamenti contro familiari e conviventi, che interessano le donne nell’81% dei casi; con un incremento dell’8% seguono la stessa tendenza le violenze sessuali, reato particolarmente grave, che nel 91% dei casi ha come vittime delle donne (di cui il 28% minorenni).

In particolare, è stata analizzata altresì la cittadinanza degli autori di alcuni reati spia. Dall’analisi dei dati relativi a tali delitti nell’ultimo semestre in esame, emerge che il 18% degli atti persecutori è commesso da stranieri, percentuale che sale al 29% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi e al 44% per le violenze sessuali. Giova precisare che la popolazione residente in Italia è costituita per il 9% da cittadini stranieri.

Costrizione al matrimonio (+67%) e revenge porn (+22%)

Per quanto attiene ai reati introdotti dal c.d. Codice rosso, legge che ha ampliato il sistema di tutele per le donne vittime di violenza di genere, in termini percentuali i dati hanno fatto registrare, nei primi sei mesi dell’anno in corso, un significativo incremento, pari al 67%, della costrizione o induzione al matrimonio; un decremento pari al 2%, della deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso; un incremento pari al 22% della diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti(c.d. revenge porn)e infine, un incremento pari al 38% della violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.

Meno omicidi 

Il documento analizza, tra l’altro, la forma più grave di violenza, quella che sfocia nell’omicidio volontario, nel biennio 2022-2023 e nel periodo 1° gennaio – 30 giugno 2023, raffrontato con l’analogo periodo dell’anno precedente, con un ulteriore cenno anche all’andamento nel più ampio periodo tra il 2014 e il 2023. Nel passato semestre dell’anno in corso, il numero degli omicidi volontari consumati totali mostra un decremento del 17%, come quello delle vittime di genere femminile che mostra un decremento del 18%, laddove l’incidenza delle vittime donne resta tuttavia al 35%. Anche in ambito familiare/affettivo gli omicidi commessi nei confronti di donne scende a 46, confermandone il sostanziale decremento del 13%. Seguono la stessa tendenza gli omicidi commessi da partner o ex partner che mostrano, una diminuzione del 19% delle vittime di genere femminile.

La prevenzione

Per una utile comprensione del fenomeno della violenza di genere, viene fornita la descrizione dell’applicazione interforze “Scudo”, che consente di pianificare e meglio calibrare l’operatività delle Forze di polizia e il supporto alle vittime.

L’elaborato tratta, inoltre, le discriminazioni contro le donne disabili, che versano in una condizione di particolare fragilità e possono diventare il bersaglio di violenze e vessazioni ulteriori, spesso da parte di chi se ne dovrebbe prendere cura, realizzato con l’ausilio dell’Osservatorio contro gli atti discriminatori.

Un ulteriore paragrafo è stato dedicato all’azione di prevenzione, che nei primi sei mesi dell’anno in corso ha fatto registrare un incremento, con un aumento degli ammonimenti dei Questori sia per violenza domestica che per stalking.

Il numero per l’sos: 1522

Nel report viene anche evidenziato il rapporto interistituzionale avviato con il Dipartimento per le Pari Opportunità che fornisce, anche attraverso il numero di pubblica utilità 1522, un importante contributo di indirizzo ed assistenza per le donne vittime di violenza.

Giovani atleti, campionesse e campioni dei gruppi sportivi di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria, hanno voluto, infine, fornire il loro prezioso contributo contro la violenza sulle donne, lanciando un messaggio di speranza e raccontando le loro testimonianze sul valore dello sport per promuovere un’effettiva parità di genere, e ricordare ai ragazzi l’imprescindibile valore del rispetto per il prossimo.