Claudia Koll a San Carlo: “Dio non toglie nulla. Dà il centuplo”

Centinaia di persone hanno assistito al dialogo con l'amica Mariagiulia Verdi con la quale ha scritto un libro a 25 anni dalla conversione

Nella foto, un momento della serata di ieri nella chiesa parrocchiale di San Carlo di Cesena. L'attrice Claudia Koll, a destra
Nella foto, un momento della serata di ieri nella chiesa parrocchiale di San Carlo di Cesena. L'attrice Claudia Koll, a destra

Tantissima gente in chiesa ieri sera per l’incontro con l’attrice

Il centuplo quaggiù

“Dio non toglie nulla, anzi. Assicura il centuplo quaggiù”. L’attrice Claudia Koll l’ha ribadito ieri sera davanti a centinaia di persone che hanno gremito la chiesa di San Carlo. L’incontro, nell’ambito delle manifestazioni per la festa parrocchiale (cfr pezzo qui sotto) ha fornito l’occasione per presentare il libro “Qualcosa di me. Dialogo con un’amica” scritto a 25 anni dalla conversione maturata dopo il passaggio, quasi casuale, della Porta santa durante il Giubileo del 2000.

Le amicizie vere

“Questo libro nasce da un confronto”, dice Mariagiulia Verdi che fa da spalla all’artista durante la serata seguita da un pubblico molto attento. “Nelle amicizie vere ci si dice di tutto, anche ciò che uno non accetterebbe. Il segreto, nella vita, è avere almeno una relazione autentica. Questo volume è una storia d’amore, dall’inizio alla fine, come si legge nel Vangelo”.

La copertina del libro di cui si è parlato ieri sera a San Carlo

Il ricordo del Giubileo del 2000. Adolescente ribelle e inquieta

Nel 2000, ricorda la Koll, “accompagnava un’amica al passaggio della Porta santa. Me lo aveva chiesto e io accettai. Non fu una folgorazione, anche perché vengo da una famiglia di credenti e papà e mamma devono avere pregato tanto per la mia conversione. Loro non mi vedevano felice, ma mi hanno sempre lasciata libera”. L’attrice rammenta la visione di un film sulle apparizioni di Fatima, una pellicola che su di lei fece breccia. “Capii già allora, ancora piccola, che il cielo esisteva. Poi da adolescente sono stata ribelle e inquieta”, ma quel passaggio nella basilica di San Pietro a Roma risvegliò quel desiderio sopito.

Un inno all’amicizia

Il volume, edito da Tau (16 euro), è un inno all’amicizia, ricordano le due donne in dialogo. “Nel testo – prosegue la Koll – si leggono i frutti dell’incontro con Dio e di come Lui continua a trasformare la vita” di ciascuno di noi. Quello che è importante, sottolinea con forza l’attrice che ci tiene moltissimo al suo ruolo di artista nel mondo dello spettacolo, anche se con occhi e sguardo diverso rispetto al passato, “è vivere con intensità il momento presente. Nel momento in cui amiamo, Dio è presente. Ho capito che Dio è amore, ci sta a fianco e non ci abbandona. Oggi mi sento molto rilassata, anche se questo non significa che non viva momenti di sofferenza. Sperimento un santo abbandono in Dio, ma nel frattempo faccio tutto ciò che devo fare”.

Dio è misericordia

Dio è misericordia, assicura la Koll, “e io lo posso testimoniare”. Certo, qualcuno vorrebbe sempre metterla in difficoltà, parlarne come di una suora. “La scorsa settimana – prosegue nella suo dialogo-confessione – ho rifiutato un’intervista a un importante quotidiano perché nell’elenco delle domande che mi avevano proposto ce ne erano alcune di imbarazzanti”.

La rinuncia? Solo al peccato

A nulla deve rinunciare il cristiano, se non al peccato, sottolinea la Koll. “Siamo chiamati a fare esperienza di Dio e dell’eternità su questa terra. Il Signore mi ha affinato il dono artistico. Tu sei una laica, non una suora, mi disse un giorno il mio padre spirituale. È il Signore che insegna a camminare nel modo giusto” e a discernere ciò che è bene per noi da ciò che è male.

Difficoltà a lavorare da attrice

La Koll ricorda anche di quando un regista le propose parti che non erano in linea con il suo nuovo modo di vivere. “Mi propose due copioni. Non potevo accettare certi ruoli, così come accadde per alcune fiction televisive. Non riuscivo più a lavorare. Attorno a me si era creata una sorta di bolla”.

Scrutare lo sguardo di chi si incontra

Non rinuncia e non vuole rinunciare ai suoi talenti di attrice, la Koll. “È la Parola di Dio che ci insegna a vivere. L’altro per noi è sempre un mistero insospettabile. Nel corso degli anni ho capito che mi devo prendere cura dell’altro”, ma non con elemosina, beneficenza o semplice solidarietà, ma “scrutando lo sguardo di chi si incontra. Dio mi spinge a vivere con intensità. Allora ho visto che ci sono i malati terminali, i bambini negli ospedali, quelli denutriti in Africa”. Si apre un mondo, se ci si lascia contagiare dalla Parola di Dio.

Dio cura le nostre ferite

Ma Dio si manifesta spesso attraverso gli altri. “Dietro a un fratello che ci aiuta – sottolinea l’attrice – c’è sempre la mano di Dio. Lui non toglie nulla, cura le nostre ferite, assegna significato profondo ai nostri talenti. Fa sperimentare il centuplo su questa terra, come si legge nel Vangelo.

Rapporti più umani

“Raccolsi donne che vivevano in strada – dice ancora la Koll raccontando di sé -. Diedi loro qualche lavoretto, in modo che si potessero sentire utili, perché aiutare l’altro significa promuoverlo e se incroci il suo sguardo sei portato a prendertene cura, a pregare per lui, a pensare per lui. L’amore deve raggiungere tutti, come accade quando succede una catastrofe. Siamo chiamati a rapporti meno diffidenti e più umani, anche nei nostri condomini”.

Intercettare i desideri

Poi racconta dell’incontro con un vecchietto solo che voleva lasciarsi morire e che glielo confidò. “Questo fatto mi spinse a fermarmi con lui, ad ascoltarlo, a intercettare i suoi desideri, a capire i suoi pensieri. Gli ho riacceso la voglia di vivere, anche se non gli ho tolto la sofferenza, ma gli ho fatto avvertire la mia presenza”, una vicinanza che scalda il cuore e lenisce il dolore.

L’inizio di un cammino

La Koll “non è una donna perfetta – dice in chiusura l’amica Giulia -. Mi fa arrabbiare quando mi fa aspettare e non rispetta le scadenze che ci diamo. Ma per me è l’amica perfetta. Volete sapere la fine di questo libro? È solo l’inizio, mi ha confidato Claudia”. L’inizio di un cammino mai scontato, da ricominciare ogni giorno.

Nella foto, la chiesa gremita di pubblico