Udienza, Leone XIV cita Pio XII: “Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra”

Il Papa, nella catechesi, ha parlato della guarigione del paralitico: "Spesso bloccati e chiusi, con Cristo ci risolleviamo"

Udienza 18 giugno 2025 (Foto Calvarese/SIR)

Udienza generale questa mattina in piazza San Pietro per Leone XIV. Il Papa, riprendendo il ciclo di catechesi che si svolge lungo l’intero Anno giubilare, “Gesù Cristo nostra speranza”, ha incentrato la sua meditazione sul tema “La guarigione del paralitico” (Gv 5,2-9).

Spesso bloccati e chiusi

“Oggi – ha premesso il Santo Padre – vorrei invitarvi a pensare alle situazioni in cui ci sentiamo “bloccati” e chiusi in vicolo cieco. A volte ci sembra infatti che sia inutile continuare a sperare; diventiamo rassegnati e non abbiamo più voglia di lottare. Questa situazione viene descritta nei Vangeli con l’immagine della paralisi”.

Risollevarsi con Cristo

Il paralitico che incontra Gesù presso una porta di Gerusalemme “è scoraggiato. Si sente sconfitto nella lotta della vita. Gesù invece lo aiuta a scoprire che la sua vita è anche nelle sue mani. Lo invita ad alzarsi, a risollevarsi dalla sua situazione cronica, e a prendere la sua barella. Quel lettuccio non va lasciato o buttato via: rappresenta il suo passato di malattia, è la sua storia. Fino a quel momento il passato lo ha bloccato; lo ha costretto a giacere come un morto. Ora è lui che può prendere quella barella e portarla dove desidera: può decidere cosa fare della sua storia. Si tratta di camminare, prendendosi la responsabilità di scegliere quale strada percorrere. E questo grazie a Gesù”. Da qui l’esortazione: “Chiediamo al Signore il dono di capire dove la nostra vita si è bloccata. Proviamo a dare voce al nostro desiderio di guarire”.

Appello alla pace citando Pio XII

Al termine dell’udienza, il Santo Padre ha lanciato l’ennesimo appello alla pace. “Il cuore della Chiesa – ha detto – è straziato per le grida che si levano dai luoghi di guerra, in particolare dall’Ucraina, dall’Iran, da Israele, da Gaza. Non dobbiamo abituarci alla guerra. Anzi, bisogna respingere come una tentazione il fascino degli armamenti potenti e sofisticati. In realtà, poiché nella guerra odierna “si fa uso di armi scientifiche di ogni genere, la sua atrocità minaccia di condurre i combattenti a una barbarie di gran lunga superiore a quella dei tempi passati“, la citazione della costituzione pastorale Gaudium et Spes del Concilio Vaticano II. Da qui, “in nome della dignità umana e del diritto internazionale, ripeto ai responsabili ciò che soleva dire papa Francesco: la guerra è sempre una sconfitta. E con Pio XII: Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra“.