Si rivede papa Francesco. “Questa signora con i fiori gialli è brava”, dice dal balcone del “Gemelli”

Dopo 37 giorni di degenza e prima del rientro in Vaticano. Una sosta a Santa Maria Maggiore

Papa Francesco mentre benedice le 500 persone accorse per vederlo dopo 37 giorni di assenza. La foto è stata tratta dalla trasmissione "A sua immagine" su Raiuno
Papa Francesco mentre benedice le 500 persone accorse per vederlo dopo 37 giorni di assenza. La foto è stata tratta dalla trasmissione "A sua immagine" su Raiuno

Palpabile l’emozione, anche in chi ha seguito davanti allo schermo di un tv

Oltre 500 persone ad attenderlo sotto il balcone del policlinico

Si rivede papa Francesco, come annunciato ieri (vedi qui sotto la notizia relativa), e l’emozione è tantissima . Anche per chi ha vissuto questo momento, come è capitato di certo alle 500-600 persone assiepate all’esterno del Policlinico romano dell’università cattolica.

Il pollice in segno di “Ok”

Bergoglio è apparso affaticato, ma desideroso di riprendere il contatto con la gente, con il suo popolo. Più volte ha alzato il pollice in segno di “Ok”. Poi ha voluto dire una battuta, anche per sdrammatizzare un momento di intensa commozione. Si è rivolto a una signora con un mazzo di fiori in mano e le ha detto: “Questa signora con i fiori gialli è brava”.

La benedizione

Infine ha benedetto, con non poca fatica, come avviene ogni domenica dalla finestra dello studio del palazzo apostolico. Quindi è scattato l’applauso e il Pontefice si è ritirato, apparso già abbastanza affaticato. Comunque il segnale è stato molto positivo, in particolare per i tantissimi che in queste settimane hanno pregato e trepidato per lui. Quindi il Papa ha lasciato il Gemelli, come si vede nella foto Aigav qui sotto.

Il testo dell’Angelus

Di seguito pubblichiamo il testo dell’Angelus, diffuso come avviene da quando è iniziato il ricovero al “Gemelli”, il 14 febbraio scorso.

Cari fratelli e sorelle, buona domenica!
La parabola che troviamo nel Vangelo di oggi ci parla della pazienza di Dio, che ci sprona a fare della nostra vita un tempo di conversione. Gesù usa l’immagine di un fico sterile, che non ha portato i frutti sperati e che, tuttavia, il contadino non vuole tagliare: vuole concimarlo ancora per vedere «se porterà frutti per l’avvenire» (Lc 13,9). Questo contadino paziente è il Signore, che lavora con premura il terreno della nostra vita e attende fiducioso il nostro ritorno a Lui.
In questo lungo tempo di ricovero, ho avuto modo di sperimentare la pazienza del Signore, che vedo anche riflessa nella premura instancabile dei medici e degli operatori sanitari, così come nelle attenzioni e nelle speranze dei familiari degli ammalati. Questa pazienza fiduciosa, ancorata all’amore di Dio che non viene meno, è davvero necessaria alla nostra vita, soprattutto per affrontare le situazioni più difficili e dolorose.

Un pensiero per la Terra Santa e la ripresa della guerra

Le altre situazioni di crisi, tra luci e ombre

Mi ha addolorato la ripresa di pesanti bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, con tanti morti e feriti. Chiedo che tacciano subito le armi; e si abbia il coraggio di riprendere il dialogo, perché siano liberati tutti gli ostaggi e si arrivi a un cessate il fuoco definitivo. Nella Striscia la situazione umanitaria è di nuovo gravissima ed esige l’impegno urgente delle parti belligeranti e della comunità internazionale.

Le altre situazioni di crisi, tra luci e ombre

Sono lieto invece che l’Armenia e l’Azerbaigian abbiano concordato il testo definitivo dell’Accordo di pace. Auspico che esso sia firmato quanto prima e possa così contribuire a stabilire una pace duratura nel Caucaso meridionale. Con tanta pazienza e perseveranza state continuando a pregare per me: vi ringrazio tanto! Anch’io prego per voi. E insieme imploriamo che si ponga fine alle guerre e si faccia pace, specialmente nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Repubblica Democratica del Congo. La Vergine Maria ci custodisca e continui ad accompagnarci nel cammino verso la Pasqua.

La visita a Santa Maria Maggiore

Prima di rientrare a Casa Santa Marta, fa sapere la Sala Stampa della Santa Sede, dopo la sua uscita dall’ospedale, papa Francesco è andato a Santa Maria Maggiore e ha consegnato al cardinale Makrickas dei fiori da porre davanti all’icona della Vergine Salus Populi Romani. Al termine ha fatto rientro in Vaticano.