Cesena
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Dialetto romagnolo, nuovi appuntamenti in Malatestiana con la lingua della tradizione

Quest’anno la tradizionale rassegna “In compagnia della Romagna”, proposta da “Te ad chi sit e fiol”, raddoppia

Carlo Verona, Leonardo Belli, Paolo Zanfini

Il dialetto come ponte per unire (generazioni, persone, luoghi) mai per dividere. Con queste premesse venne organizzata nel 2009 a Roversano, su impulso dell’allora consigliere regionale Damiano Zoffoli, la prima edizione della festa “Te at chi sit e‘ fiol?”. L’anno successivo venne fondata l’associazione (quasi omonima) “Te ad chi sit e fiol”, presieduta allora come oggi da Leonardo Belli.

Dopo aver organizzato feste fino al 2015 (anche alla Rocca Malatestiana, a Villa Silvia e a Villa Torlonia), dal 2016 l’associazione ha cambiato format, preferendo una serie di incontri nella biblioteca Malatestiana di Cesena.

Quest’anno l'ormai tradizionale rassegna “In compagnia della Romagna” dedicata al dialetto romagnolo, raddoppia. Alla seconda parte della rassegna, realizzata in collaborazione con l’Istituto “Friedrich Schürr”, si affianca infatti il nuovo ciclo di incontri “I sabati in Compagnia della Romagna periodica”.

Si tratta di approfondimenti, in sala Lignea, sui temi del dialetto e degli artisti, poeti e scrittori della Romagna, a partire dalle riviste di settore. Il primo incontro in programma è per sabato 27 gennaio “Il parlar Franco” con Ennio Grassi. Il secondo appuntamento è previsto per sabato 3 febbraio con “La Ludla” (rivista ufficiale della Schürr) e Carla Fabbri. Il terzo è per sabato 2 marzo con “Confini”, rivista del Ponte Vecchio diretta da Paolo Turroni. Ultimo appuntamento sabato 27 aprile con la storica testa forlivese “L’ortica”, con Claudia Bartolotti. Tutti gli appuntamenti saranno a ingresso libero e gratuito, dalle 17 alle 19.

La seconda parte di “In compagnia della Romagna” tornerà invece, nell’aula magna della Malatestiana, domenica 18 febbraio, dalle 17 alle 19, con Mario Amici, cultore della poesia dialettale, Franco Sbrighi, profondamente ancorato alla sua Romagna, alle sue tradizioni, alla sua origine contadina, ai suoi ricordi, al suo lavoro, e al pluripremiato poeta Franco Casadei. Il secondo appuntamento è per domenica 17 marzo, alla stessa ora, con Duilio Farnedi. Presenta Marco Magalotti.

«La settimana scorsa, il 17 gennaio, si è celebrata la giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali – ha commentato questa mattina in conferenza stampa l’assessore Carlo Verona – perché il dialetto è cultura. E in Romagna cambia da paese a paese, come lo spessore della piadina. Un motivo di arricchimento e non di divisione».

«Parlare in dialetto oggi può essere un vezzo – ha aggiunto il direttore scientifico della Malatestiana Paolo Zanfini – ma a livello di studiosi la materia è trattata in maniera assai seria. Le conferenze in biblioteca sono di qualità e di livello, pur restando accessibili a tutti».

In Italia ci sono 99 dialetti e non tutti godono dello stesso stato di salute. Le sorti del romagnolo sembrano ormai segnate, ma Leonardo Belli vede comunque un futuro per questa lingua: «Il romagnolo viene dalla campagna, una civiltà rurale ormai sparita. Ma ci sarà sempre qualcuno che lo studierà e lo approfondirà, proprio come oggi si fa con il latino».

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