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“Domani faccio la brava”, in piazza Almerici l'evento conclusivo della mostra

Appuntamento sabato mattina 4 novembre con varie testimonianze e gli scatti di Giampiero Corelli dalle carceri femminili italiane

foto: Sandra e Urbano (Cesena)

A un mese dall’inaugurazione in Malatestiana, la mostra del fotoreporter ravennate Giampiero Corelli “Domani faccio la brava. Donne e madri nelle carceri italiane” si sposta dagli spazi interni della Biblioteca Malatestiana all’esterno, nella rinnovata piazza Almerici. L’appuntamento è per sabato 4 novembre alle 10,30.

"L’evento di chiusura della mostra - dicono gli organizzatori - sarà un vero e proprio inno alla libertà e alla donna, un momento pubblico in cui poter riflettere sulla condizione delle carceri femminili in Italia". Interverranno l’assessore alla Cultura Carlo Verona, il fotoreporter Giampiero Corelli e il presidente del Rotary Cesena Massimo Cicognani, insieme ad alcune rappresentanti del gruppo consorti del Rotary club Cesena, ai rappresentanti della Comunità Papa Giovanni XXIII e alla società San Vincenzo de Paoli.

La mostra, nata dalla collaborazione tra Comune di Cesena, Diocesi di Cesena-Sarsina, ordine degli avvocati di Forlì-Cesena, Rotary club di Cesena, Urcofer, Ipazia Libere donne, Fisc Emilia-Romagna e Ucsi Emilia-Romagna, è il frutto di un reportage durato due anni con racconti inediti delle detenute di tredici istituti di pena femminili italiani, da Rebibbia alla Dozza di Bologna, dalla Giudecca (Venezia) a Messina, Reggio Calabria, Trani, Torino e Palermo. Nel fotoracconto di Corelli "non ci sono buone o cattive - scrive Renata Ferri nel libro della mostra - ma semplicemente donne recluse: a ognuna la sua colpa, per tutte la costrizione". Una collezione di ritratti di donne in carcere, si legge ancora nella presentazione: "Sono storie di donne assassine. Hanno ucciso per caso, per sbaglio. Si sono pentite e mai assolte. Tutte consapevoli di aver commesso un errore o tanti. Fuori c’è il passato: figli lasciati e figli che le hanno ripudiate. In entrambi i casi il dolore taglia la carne, incide l’anima. Storie che si somigliano. Storie da immaginare oltre la periferia, dove la città sprofonda in luoghi senza nome, dietro ai muri perimetrali delle case circondariali, pensate per infliggere e costruite per privare".

La mostra negli spazi della Malatestiana sarà fruibile fino a domenica 5 novembre dalle 9 alle 19 e domenica dalle 15 alle 19. L’ingresso è libero. Per informazioni: 0547 610892.

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