Sanità
Doppio premio alla Pediatria e alla terapia intensiva neonatale e pediatrica dell’ospedale Bufalini
La Società italiana di Neonatologia dell'Emilia Romagna ha premiato il reparto cesenate tra i 32 elaborati pervenuti dai vari centri regionali
Due importanti riconoscimenti di rilievo regionale sono stati conferiti al reparto di Pediatria e terapia intensiva neonatale e pediatrica dell’ospedale Bufalini di Cesena dalla Società italiana di neonatologia dell’Emilia Romagna nell’ambito dell’annuale convegno “Casi Clinici in Neonatologia” che si è recentemente tenuto a Bertinoro.
Tra i 32 elaborati inerenti il settore clinico, organizzativo e assistenziale e presentati nelle due sezioni, medica e infermieristica, dai vari Centri regionali, il reparto cesenate si è aggiudicato entrambi i premi.
Per la sezione infermieristica, il premio è stato assegnato alla relazione illustrata da Fiammetta Neri sui “benefici a lungo termine della lettura in Terapia intensiva neonatale”, un’attività oramai consolidata nel reparto cesenate per promuovere lo sviluppo neuro evolutivo del neonato pretermine e che coinvolge i genitori dei piccoli prematuri che leggono ai propri figli fin dai primi giorni di vita in termoculla.
Per la sezione medica è stata invece premiata la relazione dal titolo “Uso razionale uso degli antibiotici nei neonati VLBW: l’esperienza di Cesena”. La dottoressa Vittoria Rizzo, ha illustrato come negli ultimi anni l’appropriatezza dell’uso degli antibiotici nei piccoli prematuri abbia raggiunto l’indice “antibiotic use rate” pari ad appena il 7,41%, un risultato nettamente sotto il primo quartile delle valutazioni rilevate dai Network Internazionali.
“Questi lusinghieri risultati ottenuti nell’area relazionale familiare e in quella più specificatamente tecnico assistenziale – spiega il dottor Marcello Stella direttore facente funzione dell’Unità Operativa di pediatria e terapia intensiva neonatale e pediatrica del Bufalini - sono stati possibili grazie al continuo confronto costruttivo che avviene ogni giorno, da anni, fra medici e infermieri, con l’intento comune di individuare la migliore strategia terapeutica da offrire ai piccoli prematuri e alle loro famiglie”.
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