Cesena
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Elezioni regionali 2020

Europeisti, socialisti e repubblicani insieme per un polo laico in Regione

“Non potevamo non dare voce ad un’area laica fatta di chi non si ritrova nei grandi partiti e si oppone a populismi e sovranismi”. Così Luca Pieri, coordinatore cesenate di +Europa, ha introdotto questa mattina la presentazione dei candidati alle elezioni regionali del 26 maggio.

Europeisti, socialisti e repubblicani insieme per un polo laico in Regione

“Non potevamo non dare voce ad un’area laica fatta di chi non si ritrova nei grandi partiti e si oppone a populismi e sovranismi”. Così Luca Pieri, coordinatore cesenate di +Europa, ha introdotto questa mattina la presentazione dei candidati alle elezioni regionali del 26 maggio.

La conferenza stampa, alla presenza del segretario nazionale di +Europa Benedetto Della Vedova (già presidente nazionale dei Radicali italiani), si è tenuta nella sede del Pri di Cesena. La lista infatti è composta anche di repubblicani e socialisti, con edera e garofano che affiancano nello stesso simbolo il logo di +Europa e la scritta “Bonaccini presidente”.

“Dopo quasi 20 anni torna il simbolo del Pri sulle schede delle elezioni regionali – ha spiegato il segretario cesenate dei repubblicani Renato Lelli – grazie ad una alleanza nel comune senso dei valori laici. Sosteniamo il candidato alla presidenza Stefano Bonaccini, pur non essendo stati al governo di questa Regione: ci hanno convinto i dati e il modo di governare, anche se non tutto quello che è stato fatto è perfetto”.

Cinque i candidati della lista nella circoscrizione di Forlì-Cesena: tre donne e due uomini.

La cesenate Maria “Edera” Spinelli, classe ’51 e repubblicana di ferro, punta tutto su sburocratizzazione e infrastrutture: “Chiediamo alla Regione meno burocrazia, ci sono pratiche di cui non si viene a capo. Mentre sulle infrastrutture ricordiamo come la nostra Secante non abbia ancora il lotto zero: dopo 20 anni è pure da riprogettare. Per favorire il turismo serve una metropolitana di costa, utile anche ai giovani nel weekend, non solo d’estate. Di agricoltura poi se ne parla troppo poco. Era il nostro fiore all’occhiello e oggi agonizza, con campi abbandonati perché non remunerativi”.

Monica Rossi di Cesenatico (43 anni, imprenditrice nel settore turistico e ricettivo) è concentrata sullo sviluppo delle imprese e della Romagna come città metropolitana, oltre che consapevole della necessità di realizzare infrastrutture al servizio delle imprese per un rilancio dell’economia.

La giovane Elena Buratti (22 anni appena compiuti, originaria di Brescia e studentessa di Scienze internazionali e diplomatiche a Forlì) è per premiare maggiormente lo studio e aumentare l’attenzione al verde secondo le istanze portate avanti dai giovani dei Fridays for future: “Serve un futuro più sostenibile: energia al 100 per cento da fonti non inquinanti e mezzi di Tpl non inquinanti ed elettrici. Bisogna poi portare il discorso europeo nell’istruzione. I nostri campus forniscono il maggior numero di studenti all’Erasmus a livello europeo, come scambi dall’Università di Bologna verso le città europee e viceversa. Anche qui le infrastrutture potrebbero agevolare non solo i cittadini, ma anche gli studenti nella mobilità da e per la riviera e da e per Bologna”.

Paolo Severi (55 anni, nato a Cesena, lavora in sanità e nella sicurezza degli ambienti di lavoro) ha ribadito l’importanza di strutture sanitarie all’avanguardia e accessibili, a partire dal nuovo Bufalini: “Ma la sanità dovrà mettere in rete le proprie eccellenze, come l’Irst di Meldola, con i nuovi corsi universitari di medicina previsti in Romagna e relativi policlinici. Altro aspetto importante: abbiamo circa 60 miliardi di export verso resto del mondo. Ma servono regole condivise in Europa, che non vuol dire più burocrazia ma cornici comuni”.

Per il giovanissimo socialista Edoardo Maria Pedrelli (18enne studente del liceo Monti, assente perché impegnato a scuola) ha parlato la responsabile locale del Psi Anna Maria Bisulli: “Pedrelli è giovane, ma già maestro di oboe. Intende portare avanti i temi del lavoro e della cultura, con un’attenzione quotidiana ai temi della sanità, senza tralasciare i diritti civili e l’ambiente”.

Il segretario nazionale di +Europa Benedetto Della Vedova si è detto lieto di aver fatto visita a Cesena: “In questa sede poi siamo alle radici risorgimentali, mazziniane e laiche della repubblica. Alle ultime elezioni europee +Europa assieme a Pri e Psi ha raccolto il 3,7% dei consensi e mi aspetto un buon risultato. Siamo una lista aperta, intergenerazionale, con progetto nuovo e composito, dalle solide radici laiche. Su questo con Bonaccini andiamo sul sicuro, mentre la visione reazionaria della Lega finirebbe per cozzare con la tradizione di vicinanza alle persone di questa regione. Veniamo da un governo regionale sufficiente, che si può migliorare con il nostro programma. Dall’altra parta la senatrice Borgonzoni non è in grado di spiegare come migliorare l’Emilia-Romagna. Cambiare non basta, pensiamo l’ansia di cambiamento dove ha portato il Comune di Roma”.

Per Della Vedova c’è poi una partita nazionale: “Salvini vuole vincere per prendersi l’Italia, non gli interessa governare meglio l’Emilia-Romagna. Vogliamo fargli andare di traverso questa intenzione. Io a Roma sono all’opposizione di questo governo Conte bis troppo simile al precedente, con soldi buttati sull’Alitalia, l’inciviltà della prescrizione sospesa, il permanere dei decreti sicurezza e tanto altro. Ma qui in Emilia-Romagna le condizioni sono diverse: vogliamo mantenere la Regione aperta, e con lei l’Italia, sul fronte economico e dei diritti. Mentre Salvini ha una proposta tafazziana: chiudersi all’Unione europea rintanandosi nel protezionismo. Per di più proprio mentre Usa e Cina si accordano sui dazi. Senza la Ue resteremmo fuori dalla partita, ci sarebbero danni gravissimi per l’agroalimentare, il distretto delle piastrelle e tante altre nostre aziende che solo grazie alle cornici di regole europee hanno la possibilità di esportare al meglio. L’interesse dei giovani della Romagna è combattere l’illusione del protezionismo, tenere i mercati aperti. Non puoi esportare se non c’è reciprocità”.

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